Como e Provincia / Cantù - Mariano
Sabato 15 Giugno 2013
Dieci anni dopo l’omicidio
«Una targa ricordi Teresa»
L’appello della cugina: un gesto ufficiale per non dimenticare
In tanti stanno dimostrando affetto alla famiglia Lanfranconi
Non una strada a lei intitolata, quella strada, la strada dove fu uccisa. La cui dedica, qualche anno fa, sarebbe stata, come si confida oggi, una scelta molto apprezzata.
Oggi, anche per la presenza di un altro nome, sembra troppo tardi. Eppure, secondo la proposta timida e discreta di alcuni familiari, qualcosa, sì, forse, si potrebbe fare. Sempre in quella strada. Una targa. Visibile al pubblico passaggio. Una semplice, umile targa, con il nome di Teresa Lanfranconi. Proprio lì, dove la sua vita è stata interrotta da un taglio alla gola.
Non dispiacerebbe. Anzi. L’idea sarebbe sostenuta da molti. C’è un precedente. Il Comune di Mariano, negli anni passati, rifiutò la proposta di un gruppo di ragazzi, amici di Teresa, desiderosi di poter mettere una ceramica nel luogo di quel giorno mortale, il 18 giugno del 2003.
È la cugina, Simona Cappellini, a rievocare l’episodio a dieci anni dalla morte. Senza nessun rancore nei confronti del municipio. Ma soltanto per tributare l’affetto che, da sempre, vive per la 16enne uccisa. L’omaggio di quella targa, negata all’epoca, oggi sarebbe un segno importante.
«L’intitolazione di una via? Se fosse stata fatta negli anni scorsi, forse, sarebbe stata gradita - dice Simona - oggi quella via è già stata dedicata ad un’altra persona (l’ex sindaco Giovanni Songia, ndr). Senza voler tirar fuori vicende passate: so che allora, non so bene chi, mi hanno detto un gruppo di amici, aveva chiesto al Comune di mettere una ceramica uguale a quella che si trova al Jean Monnet». La scuola frequentata da Teresa, infatti, ha deciso di dedicare a lei, con orgoglio, un’aula per l’attività informatica.
Non sembra giusto dimenticare Teresa. Il killer, Giovanni Gambino, 29 anni, di Anzano del Parco, condannato a 17 anni e 8 mesi, dopo qualche anno trascorso in carcere a Vigevano, Pavia, è ora nell’ospedale giudiziario di Castiglione delle Stiviere, Mantova. «Teresa - prosegue la cugina, parlando al presente - ha tanti amici che non vanno al cimitero per varie ragioni. Penso che la targa sarebbe un gesto carino».
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