Soldi comunali al Calcio Inverigo

La società: «Nessuno spreco»

Nei giorni scorsi Muretti aveva puntato il dito sulla somma erogata, in maniera straordinaria, dall’amministrazione comunale, alla società granata, definendola, senza mezze misure, uno “spreco”.

Il massimo dirigente dell’Us Inverigo, che è anche cassiere, non ci sta e va subito all’attacco. «Sono in carica da due anni nella società sportiva e mi trovo, mio malgrado, a rispondere al consigliere Muretti, sugli “sprechi”, come lui li definisce, dei ventimila euro erogati nel 2012 – dice -.Il 24 luglio dello scorso anno, abbiamo presentato la richiesta di un contributo straordinario per sostenere dei lavori di sicurezza, nella quale sono elencati esplicitamente tutti i preventivi delle opere poi eseguite. Si tratta della recinzione dei confini, del cancello carraio, della rete parapalloni con verniciatura dei pali, della recinzione, della divisoria dei campi allenamento, del rifacimento completo del campo a undici e delle panchine nuove per il campo a nove. Il tutto per un totale di 28.366,34 euro. Il Comune ha erogato un contributo di 20.000 euro e la differenza è stata a carico dell’Us Inverigo. Non si tratta quindi, come dice il consigliere Muretti “di 20.000 euro per una recinzione e due panchine».

I lavori eseguiti sono stati molti altri e penso siano stati fatti in modo ordinato e con molta trasparenza, in quanto sono visibili a tutti i cittadini di Inverigo.

E sono stati eseguiti per assicurare la sicurezza e l’efficienza del centro sportivo, portando avanti il progetto iniziato nel 2012 dall’Unione Sportiva Inverigo e dal Comune stesso».

Il presidente Colombo ha intenzione di andare a fondo nella questione.

«Come presidente ritengo giusto convocare, al più presto, il consiglio direttivo della società per valutare, qualora questa mancanza di fiducia dovesse proseguire, le eventuali dimissioni – annuncia Colombo - Ritengo di avere agito in maniera corretta e trasparente, presentando preventivi e resoconti dei lavori, prima e dopo averli eseguiti».