Tempo e spazio, i film di Parolario

Come sempre gli appuntamenti cinematografici di “ParoLario” sono legati a doppio filo al tema annuale della manifestazione. Se il fil rouge dell'edizione 2010 è “Il tempo” declinato in tutte le sue accezioni, i film seguiranno due linee principali: “Filmando il futuro” e “Macchina del tempo”

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Come sempre gli appuntamenti cinematografici di “ParoLario” sono legati a doppio filo al tema annuale della manifestazione cercando, si spera, scelte non troppo banali. Se il fil rouge dell'edizione 2010 è “Il tempo” declinato in tutte le sue vaste accezioni, i film proiettati in piazza Cavour seguiranno due linee principali. “Filmando il futuro” propone titoli accomunati dalla caratteristica di avere portato sullo schermo un avvenire che, paradossalmente, per noi è già passato perché indissolubilmente legato all'epoca di realizzazione dei lungometraggi. C'è il tempo remoto preconizzato da Jules Verne con la sua “Macchina del tempo”e portato al cinema da George Pal adattando quella visione ottocentesca agli anni Cinquanta della guerra fredda. Due città ipotizzate da altrettanti maestri della nouvelle vague: quella senza nome dove si svolge la cupa vicenda di “Fahrenheit 451” raccontata da Truffaut e quella inquadrata dal bianco e nero di Godard in “Agente Lemmy Caution: missione Alphaville”. Inaudito era l'avvenire quasi barbaro dello “Zardoz” di John Boorman che festeggia anche gli ottant'anni del protagonista Sean Connery, orwelliano e angosciante quello proposto dal George Lucas esordiente de “L'uomo che fuggì dal futuro” e dal Terry Gilliam di “Brazil”, irresistibile quello pieno di paradossi del Woody Allen del “Dormiglione”. Nel secondo filone il tempo continua a giocare un ruolo fondamentale, in costante dialogo con alcune serate particolari della manifestazione: l'omaggio all'Europa del Nord consente di riproporre un classico come “Il posto delle fragole”, autentico viaggio nella memoria, ma anche il Bergman di “Sinfonia d'autunno”, dove il tempo è quello musicale. C'è il tempo perduto del Kaurismaki de “L'uomo senza passato” e quello trascorso contemplando i movimenti di un uomo in cucina nelle “Kitchen stories” di Bent Hamer. C'è il tempo cristallizzato dalla follia di “Enrico IV”, adattamento di Marco Bellocchio del dramma di Pirandello e, infine, quello che scorre all'indietro nel lungo flashback di “Viale del tramonto” di Billy Wilder. Tutte le proiezioni si terranno in piazza Cavour alle 22.30 (ingresso libero, per i dettagli consultare il sito www.parolario.it).

Alessio Brunialti

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Lunedì 23 Agosto 2010

Tempo e spazio, i film di Parolario

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