Un posto all'Opera
anche a Lariofiera

I 250 posti disponibili per seguire la prima della Scala, in diretta video, sono andati esauriti in 48 ore. Niente brindisi con panettone per i 150 rimasti fuori.

di Veronica Fallini

Clima scaligero, la sera del 7 dicembre, al centro espositivo Lariofiere, che è stato per la prima volta location della diretta con l’appuntamento più atteso della stagione operistica. Un successo fin dai numeri l’iniziativa di trasmettere dalla Scala di Milano la "Carmen" pensata quest’anno dal centro fieristico. La sua sfida per reinventarsi una inedita vocazione culturale è stata accolto come un punto a favore della divulgazione d’alto profilo. Sono state polverizzate in meno di 48 ore le prenotazioni per i 270 posti disponibili in sala, mentre altre 150 persone sono rimaste in lista d’attesa per eventuali rinunce. A ulteriore testimonianza della voglia di cultura dell’Erbese, il fatto che, ancora nella giornata di lunedì, il centralino di Lariofiere non ha smesso di squillare: tutte  richieste per un posto alla prima. A convincere il pubblico la gratuità della serata e la curiosità per un evento che alla Scala è aperto solo ai pochissimi privilegiati.
Per quanto riguarda il lato mondano, ieri sera non si sono viste mise importanti come quelle che vengono sfoggiate alla Scala. Tuttavia il tono della serata è stato alto, con classico brindisi e fetta di panettone durante l’intermezzo. In generale era palpabile l’alta aspettativa del pubblico che non ha però dimenticato qualche cattiva abitudine, come quella di lasciare il cellulare acceso. Eterogeneo il target del pubblico: la media dell’età di 50 anni era affiancata sia da persone più giovani che più anziane.
Il successo dell’iniziativa è stato subito chiaro agli stessi organizzatori. Il presidente di Lariofiere Giovanni Ciceri, che ha salutato i molti presenti in sala, ha espresso la sua soddisfazione. Insieme a lui il sindaco Marcella Tili e il vice sindaco Claudio Ghislanzoni, seduti in tra le prime file, si sono detti felici di vedere la risposta positiva della città. Una reazione simile, è stato sottolineato dagli organizzatori, era stata registrata per la grande mostra di Salvatore Fiume che ha inaugurato il percorso di sviluppo culturale imboccato dalla struttura.
Tante le novità di questa prima. La serata, infatti,era potenziata dall’interesse per un opera come la "Carmen" che per la prima volta ha conosciuto una regia femminile, quella della giovane Emma Dante, proveniente dal teatro di prosa di ricerca. Gli erbesi hanno potuto seguire le gesta della protagonista attraverso la proiezione dell’immagine in formato grande schermo. Senza dubbio è stata apprezzata, grazie alla buona acustica della sala, la voce potente dell’esordiente Anita Rachvelishvili nei panni della zingara. Estremamente godibile l’esecuzione musicale condotta sapientemente dal maestro Daniel Barenboim. Della Rachvelishvli hanno colpito l’irruenza e l’orgoglio, la seducente passionalità con la quale ha saputo interpretare Carmen. Fin dalle prime scene ci si è trovati di fronte ad un allestimento moderno e di grande impatto evocativo. Le immagini potenti, dalla inequivocabile matrice femminile, hanno immediatamente catturato l’attenzione del pubblico in sala. Molti i simboli che facevano riferimento al sud, alla lotta per l’emancipazione femminile e al mistero di cui è intrisa l’altra metà del cielo. Una "Carmen", dunque, che avrà fatto forse storcere il naso a qualche gusto più conservatore (lo stesso pubblico della Scala ha avuto una reazione divisa), ma che ha senza dubbio riscoperto i tratti più freschi e trasgressivi dell’eroina di Bizet.
L’unico appunto della serata è da muovere ad una parte del pubblico, arrivato alla spicciolata quando la proiezione era ormai iniziata. Alla Scala questi ritardatari non li avrebbero lasciati entrare...

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