Cultura e Spettacoli
Mercoledì 20 Gennaio 2010
Quante sorprese
sui fondali del lago
Lucci di grossa taglia, gamberi d'acqua, ma anche tanti "misteri" le scoperte delle immersioni subacquee, ora in un libro, che si presenta il 21 gennaio allo Yacht Club.
Cosa nasconde il nostro lago? In che stato si trovano i suoi fondali? Chi potrebbe rispondere a queste domande meglio di un sub. Lo ha fatto, scrivendo un libro molto dettagliato, Carlo Noce, istruttore e direttore della Scuola Federale Centro-Sub Nettuno di Como. L'idea, nata qualche anno fa, in occasione del 40° Anniversario di fondazione del Centro-Sub, ha portato a pubblicare recentemente il libro «Immersioni nel Lario», ricchissimo di immagini e curiosità legate al lago di Como. L'opera viene presentata il 21 gennaio alle 19 presso lo Yacht Club di Como dal presidente del Centro Sub Nettuno, Massimo Gervasini, e dall'autore, Carlo Noce.
Noce, che pratica attività subacquea ormai da quarant'anni, ci parla di relitti e i ritrovamenti, come «il comballo di Carate Urio, o la spada che hanno trovato degli amici vicino alla Villa Pliniana a Torno. E ancora nel libro sono segnalati i molti residuati bellici, soprattutto nel ramo di Lecco». Ma, nel libro di Noce, si parla anche della fauna lacustre: «se si è fortunati ci si può imbattere in lucci di grossa taglia e, recentemente, in gamberi d'acqua dolce, che non si vedevano da anni». Segni positivi, che indicano un certo stato delle acque; tuttavia, chi perlustra i fondali però, si rende conto anche di quanto l'uomo influisca negativamente su di essi: «in questo caso - spiega Noce - c'è una grande differenza fra i due rami: quello di Como è più sporco, a causa della maggior urbanizzazione delle sponde». Quello che noi vediamo sopra l'acqua, insomma, ha una forte ripercussione anche al di sotto di essa. Volutamente, nel libro vengono descritti i due rami bassi, Como e Lecco, mentre viene momentaneamente trascurato il ramo più alto, quello di Colico. Lo scopo del libro è quello di essere informativo per tutti ma, tiene a precisare l'autore, «soprattutto per i giovani e i futuri sub, che non conoscono ancora bene il lago come chi, invece, fa attività da anni: il lago di Como è un'ottima palestra, dove si possono fare immersioni tutto l'anno, e sono molti i sub che arrivano qui anche da zone distanti». Il libro interesserà i tanti appassionati di immersioni, ma anche il grande pubblico: si pensi solo a quante leggende hanno alimentato i fondali lacustri, a partire dalla leggenda del Lariosauro - creatura del Triassico, di cui sono conservati i resti fossili - a cui sono stati dedicati anche reportage e romanzi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA