Cultura e Spettacoli
Sabato 23 Gennaio 2010
Olmi torna al cinema
grazie alla Valtellina
Un documentario sui vigneti, candidati a diventare patrimonio dell'Unesco, ha riacceso nel grande maestro del cinema italiano, il piacere di dirigere la macchina da presa, dopo l'addio dato con "Centochiodi".
La magia della Valtellina ha riportato Ermanno Olmi dietro la macchina dapresa, dopo "Centochiodi" (2006), il suo film d'addio al cinema di finzione. È stato presentato in anteprima alla stampa, nella sala convegni dell’hotel Campelli di Albosaggia (Sondrio), "Rupi del Vino", il film realizzato dal regista Ermanno Olmi in onore ai vigneti terrazzati della terra valtellinese, candidati a diventare patrimonio dell’Unesco. Il maestro Ermanno Olmi, dopo un anno di lavoro passato fra i vigneti valtellinesi, ha consegnato alla popolazione una splendida pellicola della durata di cinquantaquattro minuti di poesia e di dura fatica, un incoraggiamento agli amministratori pubblici locali a proseguire nel progetto per ottenere il riconoscimento dei vigneti della Valtellina a patrimonio mondiale dell’Umanità.«La gente di Valtellina - ha affermato l’autore divenuto famoso con "L’albero degli zoccoli" - dovrebbe essere più consapevole della bellezza di questo luogo incontaminato che contrasta con quello artificiale del benessere scivolato in aree poco nobili della civiltà». «Il film-documentario del regista bergamasco - ha dichiarato il presidente dell’amministrazione provinciale di Sondrio, Massimo Sertori - è ambientato in una terra dura, strappata alla roccia, lungo mulattiere impervie e scoscese, dove a dorso di mulo o nelle gerla in spalla antichi pionieri hanno portato la vite sui muretti a secco».
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