Cultura e Spettacoli
Domenica 24 Gennaio 2010
Sarfatti, da ebrea a cattolica
La conversione? Un mistero
Nel suo libro, l'autrice Liffran parla di "pseudoconversione" dell'amante del duce
Nei Paesi di lingua tedesca e in Francia, reti televisive e stampa gareggiano nell’occuparsi della ninfa Egeria del fascismo. Le biografie escono a getto continuo. L’ultima, in ordine di tempo, è stata scritta da Françoise Liffran, per un editore parigino. Si tratta di un testo ponderoso e ben documentato, abbastanza esaustivo, scritto in un ottimo francese. Nonostante i molti pregi dell’opera, spiccano tuttavia alcune evidenti stonature. La principale, forse, riguarda la conversione al cattolicesimo dell’ebrea Sarfatti, avvenuta alla fine degli anni Venti. Nelle prime ore del 30 ottobre 1961, la Gran Signora si era spenta nella sua villa del Soldo, situata nel Comune e nella parrocchia di Cavallasca. Nel registro dei decessi, in data primo novembre 1961, ossia nel giorno del funerale cattolico della Sarfatti, si legge, a firma dell’allora parroco don Angelo Mazza, che "Margherita Grassini" aveva «reso l’anima a Dio in comunione con Santa Madre Chiesa». Può bastare?
Il libro della Liffran si intitola Margherita Sarfatti. L’égérie du Duce, Françoise Liffran, Seuil, Parigi, 762 pag., 28 euro.
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