Cultura e Spettacoli
Martedì 02 Febbraio 2010
Date, opere, commenti vip
Tutta la mostra su Rubens
Dal 27 marzo al 25 luglio la data provvisoria dell'esposizione, che porterà a Como la più importante esposizione sul genio fiammingo degli ultimi decenni.
Una trentina di capolavori del maestro fiammingo Pieter Paul Rubens. È il nucleo della grande mostra che l'assessore comunale alla Cultura Sergio Gaddi porterà dal prossimo mese di marzo - probabilmente dal 27 marzo al 25 luglio, ma le date ufficiali devono ancora essere confermate - a Villa Olmo.
Si tratta della settima grande esposizione d'arte organizzata dall'assessore comasco, dopo quelle dedicate a Mirò, Picasso, Magritte, impressionisti, simbolisti e avanguardie, Klimt, Schiele e i capolavori del Belvedere e, l'anno scorso, Chagall, Kandinsky e i capolavori dell'avanguardia russa.
L'accordo per portare a Como l'ennesimo carico di capolavori è stato portato a termine da Gaddi con una serie di strutture museali viennesi, fra cui l'Accademia delle Belle Arti che possiede una pinacoteca (la Gëmaldegalerie) che ospita importanti collezioni, tra cui appunto Rubens e altri grandi pittori fiamminghi, il Liechtenstein Museum e il Kunsthistorisches Museum. Altri prestiti potrebbero giungere dalla Galleria Borghese di Roma e da Palazzo Pitti di Firenze. L'elenco delle opere in arrivo da Vienna è stato messo a punto mercoledì scorso, in occasione di una nuova visita nella capitale austriaca dell'assessore, curatore della mostra insieme con Renate Trnek. Confermata la presenza di capolavori come "Le tre Grazie" (1620-24), "Il satiro sognante" (1610-12), "Borea rapisce Orizia" (1615), oltre alla celebre "Testa di Medusa" (1617-18) e ad alcuni disegni preparatori che il pittore fiammingo realizzò per il soffitto della chiesa dei Gesuiti ad Anversa.
In mostra anche tre importantissimi studi preparatori del maestro fiammingo, dipinti ad olio, di capolavori quali "Il giudizio di Paride, La Madonna della Vallicella" e "La Circoncisione di Cristo", opere che svelano la grandezza dell'arte di Rubens nei sapienti giochi di luce.
Il lavoro preparatorio de "Il giudizio di Paride" è dipinto su rame, un supporto inconsueto per un tema che invece rappresenta un motivo ricorrente nella pittura di Rubens, più volte ripreso fino al famoso quadro del 1638-39 commissionato dal re di Spagna Filippo IV, che ora si trova al Museo del Prado di Madrid dopo aver vagato in diverse sedi a causa della raffigurazione, ritenuta scandalosa, di Giunone, Minerva e Venere.
Di eccezionale interesse anche il dipinto preparatorio della "Circoncisione di Cristo", che risponde a precise indicazioni iconografiche dettate dalla Controriforma e tese a suscitare immediate emozioni nell'osservatore. Il terzo modello è la "Madonna della Vallicella"(1608) per l'altare maggiore dell'omonima chiesa romana. Ma Villa Olmo ospiterà anche una quarantina di altre opere di pittori fiamminghi dei Seicento, e in particolare una sala dedicata a Anton Van Dyck, certamente l'allievo e amico del maestro di maggior talento - tra le opere spicca un autoritratto giovanile - e una selezione dei principali artisti fiamminghi come Jacob Jordaens, Gaspard de Crayer, Pieter Boel, Theodor Thulden.
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Il commento di Gaddi:
"Perfezione e fisicità"
La mostra di Villa Olmo, per quantità e qualità delle opere è certamente una delle più importanti mai realizzate in Italia sul maestro fiammingo. Insieme ad Anversa e Genova, Vienna si può certamente definire la città di Rubens per l'importanza dei capolavori conservati dal Kunsthistorisches Museum, dal Liechtenstein Museum e dalla Gemaldegalerie dell'Accademia, istituzioni dalle quali provengono le opere che a marzo arriveranno in gran parte a Como. La geniale capacità pittorica del maestro lo porta al raggiungimento del concetto ideale della bellezza classica, rappresentato nella raffigurazione di temi sacri e mitologici, che prendono vita sulla tela per diventare presenze che i sensi percepiscono in pienezza. La ricerca della perfezione nell'esperienza rubensiana, infatti, passa dall'analisi accurata della fisicità, e l'idea pittorica coincide perfettamente con la sua esecuzione pratica. Per questa ragione sono opere di straordinaria importanza, tra le altre, «La circoncisione di Cristo» e la «Madonna della Vallicella», due straordinari modelli per le pale d'altare della Chiesa dei Gesuiti a Genova e di Santa Maria della Vallicella a Roma, oltre al ciclo completo dei bozzetti a olio per gli affreschi della Chiesa dei Gesuiti di Anversa, dove è possibile trovare la sua personale calligrafia artistica e cogliere pienamente il senso del suo processo creativo. «Il giudizio di Paride» presentato a Villa Olmo è un'assoluta rarità, perché è una delle sole quattro opere che Rubens realizza su tavola di rame, rispetto a un ciclo tematico, quello del concorso di bellezza tra le dee dell'Olimpo, che lo accompagnerà per tutta la vita. La monumentale scena bacchica, di oltre due metri, è una delle opere più insolite di Rubens, dipinta tra il 1610 e il 1612, poco dopo il suo ritorno dall'Italia, dove soggiornò otto anni. Straordinarie anche le due tele del ciclo di Decio Mure, anche queste di oltre tre metri, che raffigurano «Vittoria e Virtù» e «Il trofeo».
(*Assessore alla Cultura del Comune di Como e curatore della mostra)
Sull'edizione de "La Provincia" del 3 febbraio si possono leggere i punti di vista dei critici Vittorio Sgarbi, Giuliano Collina e Flavio Caroli su tre opere di culto che si vedranno a Villa Olmo. Anche un'ampia intervista al professor Andrea Spiriti, massimo esperto italiano nell'arte di Rubens e del Seicento.
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