Sarà in libreria dal 4 marzo per Garzanti e si intitolerà «La mamma del sole». Noi ne pubblichiamo, in esclusiva, la copertina e possiamo rivelare che in nuce, il racconto era già stato presentato proprio su «La Provincia», a puntate, con il titolo «Quale stagione». È la più recente fatica letteraria di Andrea Vitali, lo scrittore bellanese, sempre più lanciato nel gotha degli autori italiani best seller. Bellano, il paese lacustre in cui Vitali è nato e vive, esercitando ancora la professione medica, è di nuovo lo scenario preferito, non solo fondale delle azioni dei personaggi ma quasi “personaggio” anch'esso, con le sue mutazioni stagionali, il variare dei colori e dello stato delle cose. «Questa volta la vicenda è ambientata in estate – ci racconta l'autore – in un'estate calda e umida simile a quelle che abbiamo vissuto nel passato recente. Mi sono voluto ispirare a sensazioni provate personalmente per ricreare un'atmosfera spossante e insolitamente calda». A questo clima così estivo è certamente legato anche il titolo del romanzo, che, inaspettatamente, si rifà ad una tradizione sarda. «Nella storia – rivela Vitali – compare un personaggio già noto ai lettori: il brigadiere sardo. Facendo riferimento alla canicola, l'uomo ricorda una tradizione della sua regione d'origine. Quando era bambino desideroso di uscire a giocare nei pomeriggi assolati, veniva ammonito così: “Attento, fuori troverai la mamma del sole!”, una metafora che corrisponde al nostro “uomo nero”, al babau, insomma. Questo mito mi ha colpito e ispirato, tanto da diventare il titolo della storia». Con precisione, l'azione si svolge nel luglio del 1933, nel periodo della cosiddetta Crociera aerea del Decennale organizzata da Cesare Balbo per i dieci anni della Regia Aeronautica e come occasione di propaganda. «Sì – spiega ancora Vitali – ancora una volta ho collegato, nella mia narrazione, un avvenimento della Storia, destinato poi a rimanere sullo sfondo, con il vero nucleo narrativo, ambientato a Bellano». E bellanesi sono naturalmente i personaggi, tra i quali non possono mancare le figure femminili. «In particolare, narro la vicenda di due donne: una è anziana e fugge da un ospizio (immaginario) di Gravedona. L'altra è madre di ben quattordici figli e li ama tutti, incondizionatamente. Verrà coinvolta, suo malgrado, da persone che vogliono inviarla a Roma per incontrare Mussolini e ottenere un premio per la sua prolificità».
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