Il ritorno del Piotta
con un "Suono diverso"

A Mariano l'ex supercafone presenta il nuovo disco

b.faverio

Supercafone? Eccolo qua: ma proprio qua, a Mariano Comense, venerdì 19 febbraio. Piotta ha scelto «Il circolo delle arti» per presentare il suo ultimo album, «S(u)ono Diverso». Chi è rimasto fermo solo a quel successo - tormentone che ormai ha più di dieci anni si è perso le attività di un artista poliedrico, che ha saputo giocare con l'immaginario trash ma che ha anche raccolto premi e apprezzamenti: su tutti ricordiamo Adriano Celentano che ne ha pubblicamente lodato la versione di "Chi non lavora non fa l'amore". Si è occupato di cinema e dintorni, scrivendo e recitando ne "Il segreto del giaguaro" per cui ha anche firmato la colonna sonora come è accaduto anche per "Torino Boys" e "Zora la vampira". Ha pubblicato libri per Castelvecchi, è opinionista e critico musicale per numerose testate, è direttore artistico della sezione hip-hop del Mei di Faenza (il Meeting delle etichette indipendenti) e, infine, è pure discografico. La sua etichetta, La Grande Onda, conta ormai una ventina di album (tra gli altri Cor Veleno, Amir, Gel e Othello). Quello che presenterà stasera è il suo sesto lavoro. "S(u)ono DIverso" festeggia i dieci anni di carriera aprendo, secondo l'artista stesso, un nuovo ciclo: «Stavolta la multiculturalità non si gioca sul linguaggio - come nel precedente "Multi Culti" - ha scritto - ma sul sound volutamente ‘impuro'. Un mix di post rap e rock, aggressivo nel sound e nei testi: tematiche sociali, ambientaliste, politica, meritocrazia, razzismo, televisione, eccetera... Ospiti di spessore: la tromba di Roy Paci, la chitarra degli Ska P, la voce di Lucariello, il beat acustico dei Rezophonic e quello elettronico degli Assalti Frontali». Insomma, per Tommaso Zanello in arte Piotta si è avverato quello che aveva predetto con la sua primissima opera: «Comunque vada sarà un successo». Doveroso, in questi giorni sanremesi, ricordare anche la sua partecipazione al Festival, datata 2004: presentava Simona Ventura e lui portò "Ladro di te", brano che non raccolse molto, ulteriore testimonianza, se ce ne fosse bisogno, che è impossibile confezionare un pezzo all'altezza delle aspettative quando si ha la pressione di una manifestazione come Sanremo. Sicuramente si trova più a suo agio a contatto con il pubblico in un locale come quello marianese.

Alessio Brunialti

Cultura e Spettacoli

Giovedì 18 Febbraio 2010

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