Cultura e Spettacoli
Lunedì 01 Marzo 2010
Ventrone, sguardi sul reale
con l'applauso di Sgarbi
In corso al Broletto la mostra dell'artista, al culmine di una quarantennale ricerca. I risultati? Un mondo di oggetti più veri del vero, con sguardo talvolta "caravaggesco". Da vedere.
Nature morte più vere del vero e magistralmente sospese nello spazio e nel tempo raccontano l'ossessione della forma e del colore nella pittura di Luciano Ventrone che ha da poco inaugurato una mostra, a cura di Vittorio Sgarbi, al Broletto di Como, in piazza Duomo.
I suoi dipinti ad olio fotografano al millimetro la bellezza del reale con la sua infinita varietà che offre una tavolozza unica da imitare e cercano di andare oltre la superficie delle cose per ribellarsi al loro destino ultimo e sottrarle alla corruzione del tempo. Luciano Ventrone coglie la straordinarietà di anonimi grappoli d'uva, arance e melograni per restituirceli intatti alla vista. Il suo virtuosismo iperrealista non lascia indifferenti, desta stupore e interrogativi continui su una cifra espressiva che affonda le radici nella storia dell'arte più che nella fotografia tout court andando oltre Caravaggio. «La questione è difficile - spiega Vittorio Sgarbi - ma è vero che, nelle nature morte soprattutto… l'artista sembra cercare un assoluto della realtà, una essenza, una entelechia che, nell'opera cresce la realtà, non si limita a riprodurla. È di più. Ventrone è il pittore dell'iperbole. E iperboliche , esagerate barocche appunto sono le sue opere, piuttosto che iperrealistiche». Tra i dipinti in mostra spiccano «Puzzle» che mette in rilievo un incastro di noci, mandorle e nocciole e le impercettibili sfumature dei loro gusci, «Sguardi» che raffigura un cesto ricolmo di cachi dal colore azzeccatissimo e «Tentata fuga» che rappresenta una ciotola in cui le ciliegie debordano ed alcune stanno quasi per cadere. Nell'insieme di nature morte vibranti non sfuggono una marina, in cui si evidenzia la texture delle onde che si infrangono sulla spiaggia, e un nudo femminile, che non ha nulla di erotico, ma rivela piuttosto una tensione verso l'assoluto. Nessuno immagina il lavoro folle e la dedizione religiosa riservata ad ogni singola opera. «Sono cinquant'anni che dipingo tutti i giorni - ricorda Luciano Ventrone - anche a Natale per almeno dodici ore». In questo percorso di arte e di vita lo accompagna Miranda Gibilisco, moglie e musa silenziosa, fotografa che dà il la ai suoi dipinti più veri del vero.
L'esposizione, organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune con l'associazione Lam, è aperta fino al 27 marzo. Orari: ma.-ve; 14.30-19, sab e dom.; 10.30-12.30 e 14.30-19. Lunedì: chiuso. Info: 06.68139454.
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