Cultura e Spettacoli
Sabato 27 Marzo 2010
La Pasqua di don Clerici
"rilancia" la speranza
In libreria un piccolo saggio del direttore de "Il Settimanale", che riunisce scritti spirituali per la settimana Santa, caratterizzato da un profondo legame con il presente.
Aprile è il più crudele dei mesi, dice un poeta. E Pasqua è la più crudele delle celebrazioni per chi sta davanti ad un sepolcro che non è vuoto, davanti ad una croce che non è ripiegata sull'interminabile calvario dell'umanità. Don Agostino Clerici, nelle circa 80 pagine del suo «Incontrare il Risorto», dà voce e dà parole alla muta preghiera dello strazio e della speranza. È la voce della fede, sono le parole del Cristianesimo e dei suoi testimoni e l'autore afferma che «la croce di Cristo non è una risposta logica alle domande sul perché del dolore e del male. La Croce non è una risposta, è semplicemente la via percorsa da Dio». Ma la fede non vacilla davanti al Legno, simbolo dell'incrocio tra cielo e terra, «dimensione della salvezza», come la definisce don Clerici. Cristo è morto per salvare l'umanità, l'umanità soffre come il Figlio del Padre e chi porta la Croce dell'«eroismo quotidiano», come spiega l'autore, ama sino alla fine. La Croce, un'esperienza umana, visibile e condivisa. Ma Cristo è risorto, è tornato con i suoi, li ha preceduti in Galilea. Invece, nessun uomo è risorto, nessuno è tornato e dov'è la Galilea dove i viventi sono stati preceduti da altri che vivevano? È su queste domande che la fede diventa tormento e se don Agostino Clerici accompagna al «presepe di Pasqua» con una meditazione che pervade ogni fibra, asciuga le lacrime, apre il cuore e rialza gli occhi, non risolve il più drammatico degli interrogativi: l'Angelo rimuoverà le pietre dei sepolcri degli uomini e quando? Credo nella risurrezione della carne, recita la preghiera. Ma non c'è una parola che sostenga questa fede. Uno solo è risorto. «Andate nella gioia, perché è vivo», esorta don Clerici, riprendendo il Vangelo. Cristo è vivo, ma per l'umanità è ancora morte, esperienza definitiva e perciò la Pasqua sottopone la fede alla prova più tragica ed assoluta: credere all'umana resurrezione. Resta la preghiera di don Clerici: «Donaci la Grazia del pianto e il destino del Cireneo».
Agostino Clerici, «Incontrare il Risorto», Edizioni Paoline, pag. 80, 8,50 euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA