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Cultura e Spettacoli
Martedì 13 Aprile 2010
La "regina" del disegno
che ha rilanciato la seta
La mostra sulle Tessiture Costa che si apre a Villa del Grumello in maggio illumina la figura straordinaria e sconosciuta di Andrée Brossin de Méré, che "La Provincia" ha ricostruito a Parigi, al Museo delle arti decorative.
di Carla Di Martino
Andrée Brossin de Méré (1915-1987) è la grande disegnatrice protagonista della mostra "L'età dell'eleganza. Le Filande e Tessiture Costa nella Como degli anni Cinquanta", a Villa del Grumello del 5 maggio al 25 giugno, promossa dal Museo di Storia del Tessuto, con l'Archivio storico comasco. È soprattutto a lei che si deve l'exploit delle sete comasche negli anni d'oro dell'eleganza couture. Ma chi era Madame Brossin? A Parigi abbiamo ricostruito la sua vita.
Andrée nasce a Ginevra. La sua prima passione é il teatro: diplomata alla Scuola d'Arte di Losanna, debutta come decoratrice di teatro e si specializza a Roma e a Parigi. Poi, durante la Seconda Guerra Mondiale torna in Svizzera. «La Guerra - spiega Alessandra Bosc, conservatrice al Musée des arts décoratifs di Parigi, apre un nuovo campo della ricerca tessile: quello del sintetico, la seta artificiale, il nylon». Andrée vede subito l'interesse di questo nuovo settore in cui si specializza rapidamente. Nel '46 entra come ricercatrice all'American Viscose Corporation di Londra, poi alla Célanaise.
«Nell'immediato dopoguerra - continua Mme Bosc - l'Europa reimpara a vestirsi e a vestire le sue donne. Si cerca la formula perfetta per abbinare l'alta moda alle risorse limitate della ricostruzione. La soluzione francese é doppia. Prima di tutto, una campagna mirata a rivalutare i tessuti sintetici, associati nell'immaginario femminile alla Guerra e al lavoro, per provare che il sintetico non é solo sinonimo di economico, ma può servire un modo di vestire allo stesso tempo pratico e sofisticato. Ma questa soluzione in nome della modernità non deve impedire il risorgere, in parallelo, della produzione francese e in particolare delle case tessili di Lione, specialiste della seta naturale. Allora lo Stato francese stanzia, nel 1951, l'Aide Textile, che propone alle (ri)nascenti case di moda una sovvenzione statale in cambio dell'impegno ad utilizzare almeno al 90% seta francese. Vita nuova per la seta, "tessuto della pace", e vita nuova per sarti e stilisti: nascono le case Givenchy, Dior, Balenciaga…». Intanto Andrée torna in Svizzera dove nel 1948 entra nel gruppo «Inano», corporazione di cinque tessitori (Abraham & Cie, Emar & Cie, Forster Willi & Cie, A. Naef & Cie & Stoffel & Cie) associatesi per realizzare collezioni per le maggiori marche dell'alta moda francese.
Andrée conosce perfettamente la materia tessile, gli anni come decoratrice di teatro le hanno lasciato coraggio, iniziativa e originalità, gli studi e le esperienze europee la consapevolezza che il suo talento é reale: é il momento di giocare ardito. Nascono cosi sotto la sua mano alcune delle più celebri di questi anni '50: farfalle e begonie di Dior, pellicce e tulipani di Givenchy. I disegni di Andrée sono una vera esplosione di colore, gestita con classe, padronanza e un'audacia impressionante: Bijoux (1956), Giardini (1961), Danze (1963), Motivi persiani (1964), Maschere (1967) e ancora pasticcini, lampadari, bicchieri di champagne, ortaggi petali conchiglie. «Troppo, commenta ancora Alessandra Bosc, per la borghesia francese, fondamentalmente conservatrice». Dal 1956 Andrée ha aperto una società sua, le «Tessiture Brossin de Méré», con sede a Parigi, rue de Richelieu, e una grossa filiale a Zurigo. La sua collaborazione con l'Italia continua, e all'inizio degli anni 60, Andrée viene di persona a Como per incontrare il "groupe di Como", consorzio di tessitori comaschi - le Tessiture Costa e le case Camozzi e Bertolotti, Bernasconi, Rosasco e Tessilstampa - che nell'immediato dopoguerra si erano federati per rilanciare la produzione artigianale comasca e la seta naturale dall'avvento, dall'America e dal Giappone, dei tessuti artificiali. Se la seta di Como ha permesso ad Andrée di osare a Parigi, la collaborazione, fortuita e fortunate, della disegnatrice con le Tessiture Costa giocherà non poco nella riuscita della casa. Andrée continuerà a disegnare ininterrottamente fino agli anni 80. Il Musée de la Mode et du Textile, alias Musée des arts décoratifs della città di Parigi, conserva più di 530 esemplari creati fra 1951 e il 1985, dono personale della disegnatrice.
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