Cultura e Spettacoli
Mercoledì 21 Aprile 2010
Il romanzo della Resistenza
in un documento ritrovato
Fiction e realtà si intrecciano nel libro di Paolo Fabbri, che verrà presentato alla Libreria Einaudi il 22 aprile.
Un periodo cupo e caratterizzato da continue delazioni, arresti, torture, fucilazioni sommarie, sullo sfondo degli ultimi anni del fascismo e del secondo conflitto mondiale a Ferrara e in Italia. Un periodo in cui, nell'abisso del male più efferato e brutale, semplici individui, al di là della appartenenza ideologica scoprono la volontà di ribellarsi, di fornire esempio, eroico, di resistenza pacifica attiva, per conservare la speranza di una scintilla di umanità nella barbarie. Si respira la grande Storia mescolata inscindibilmente alla piccola "cronaca quotidiana", in «Ave Maria per l'ebreo Vita Finzi», il romanzo dato alle stampe da La Greco&Greco editori che verrà presentato, il 22 aprile, alle 20.45, nella sede della Libreria Einaudi di via Milano, 27 a Como. Sarà presente l'autore, il giornalista poeta e scrittore Paolo Fabbri, che parlerà con Renzo Pini, vice presidente dell'Anpi Como e con Roberta Cairoli. Fabbri afferma: «Sono stato spinto a dare inizio alla stesura del romanzo dal ritrovamento, realmente avvenuto di una "velina", un vecchio documento scritto su carta carbone e datato all'agosto del 1945. In quel foglio si registra la deposizione resa da mio padre al tribunale chiamato a giudicare i torturatori degli antifascisti che avevano agito, soprattutto dopo l'8 Settembre, con particolare efferatezza, in tante città di provincia e in particolare a Ferrara, che sta al centro della mia narrazione, nonostante il romanzo ci porti anche, con alcuni flashback a Milano, Venezia, Bologna». L'operazione è stata quella di scrivere un romanzo storico in cui si innestano, con metodo oseremmo dire quasi "manzoniano", fili narrativi d'invenzione, verosimili. «Ho cercato di lavorare in modo un po' diverso dal solito - spiega lo scrittore - Nelle note a margine del libro, annoto minuziosamente tutti i riferimenti ai documenti, spesso inediti, come nel caso della velina sopra citata, che ho ritrovato nella mia ricerca e che ora sono custoditi all'Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara. D'altro canto, ho seguito l'intento di proporre un intreccio riguardante vicende di un nucleo familiare, che poi sarebbe il mio, inquadrato nelle vicende storiche vere e proprie». Insomma, i fatti degni di entrare nei manuali per ricordare i terribili momenti tra il '43 e il 45, si fanno più vicini al lettore anche attraverso le vicende e le scelte etiche di persone normali, che rappresentano un mondo per nulla minore ma anzi capace di riscattare la crudeltà e la gestione cieca e impietosa del potere imperante nei momenti più cupi della storia umana.
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