Cultura e Spettacoli
Venerdì 23 Aprile 2010
Co.Co.Co a due artiste
In premio una mostra
Ancora una vittoria ex aequo, al Como Contemporary Contest, giunto alla sua seconda edizione. Ha convinto l'opera di Chiara Albertoni, 31 anni, di Padova e di Marta Colombi, milanese, 27 anni. Per entrambe, oltre a un premio in euro, la possibilità di esporre a San Pietro in Atrio, il prossimo autunno.
CHIARA ALBERTONI (Padova, 1979) e MARTA COLOMBI (Milano, 1982), sono le vincitrici ex aequo della seconda edizione di CO.CO.CO. - Como Contemporary Contest, il concorso ideato e promosso dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Como, con lo scopo di promuovere i giovani talenti sulla scena dell'arte contemporanea che abbiano un'età compresa tra i 18 e i 32 anni, e che lavorino nell'ambito delle arti visive, senza vincoli di genere o tecnica, spaziando dalla pittura alla scultura, dalla fotografia all'installazione e alla video arte.
Le artiste, oltre a ricevere un premio in denaro di 2.000 Euro, terranno nel prossimo autunno una doppia personale, in San Pietro in Atrio a Como.
Prima di arrivare al verdetto finale, la giuria - composta da Mimmo di Marzio, giornalista e critico d'arte, Giovanni Bonelli, gallerista, Emma Gravagnuolo, giornalista e critico d'arte, Renato Diez, giornalista d'arte, Roberta Lietti, gallerista, Vanni Cuoghi, artista, Gianmaria Banfi, collezionista - ha vagliato più di 600 candidature, giungendo a una selezione di 18 artisti (Paolo Bandinu, Claudio Beorchia, Andrea Cerruto, Blerdi Fatusha, Chen Gong, Asako Hishiki, Andrea La Rocca, Gabriele Pace, Matteo Pagani, Michela Pedron, Nazzarena Poli Maramotti, Quarantadue Lemeh, Emilio Rizzo, Leander Schwazer, Guido Taroni, Mattia Vernocchi) le cui opere verranno presentate, dal 5 giugno al 25 luglio 2010, in una mostra collettiva che sarà ospitata al Chiostrino di Sant'Eufemia, a Como.
“È dovere di un'amministrazione pubblica – commenta Sergio Gaddi, Assessore alla Cultura del Comune di Como, non potendo commissionare o acquisire opere d'arte per motivi soprattutto economici, offrire ai nuovi talenti un'opportunità concreta per emergere. Co.Co.Co, che evoca i noti contratti di collaborazione a termine, è un titolo più che mai attuale, che esorcizza il precariato che affligge le nuove generazioni oggi, nella speranza che l'arte possa essere stabile e definitiva. Anche quest'anno la giuria ha deciso di premiare due giovani artisti; questa scelta rafforza l'identità del premio e riconosce sia all'Albertoni che alla Colombi lo straordinario merito di disegnare, seppur con linguaggi diversi, quasi opposti, le tendenze dell'arte contemporanea oggi”.
Secondo le motivazioni espresse dalla commissione giudicatrice, “Chiara Albertoni concentra la sua ricerca sulla natura, per dipinti dominati dalla rarefazione e dal silenzio. Con una straordinaria padronanza tecnica, un virtuosismo stupefacente, la pittrice coglie anche le più piccole sfumature di soggetti che trova nelle campagne venete. La sua natura non è ovvia e convenzionale o patinata come nelle riviste specializzate. Le immagini di Chiara Albertoni non si rivelano subito: una ragnatela coperta di brina ghiacciata può assomigliare a uno scettro, i petali dei fiori ricordare le ali delle farfalle, le sfumature di alcuni ciclamini ingranditi sembrare le campiture di colore dell'espressionismo astratto. Col suo lavoro l'artista riporta l'attenzione sulla fragilità della natura. Fiocchi di neve, foglie, tronchi ritorti, spesso resi con una tavolozza monocroma, assumono le sembianze di un sogno, le forme di un mondo minuscolo e prezioso”.
Mentre “Marta Colombi ha mostrato un'assoluta padronanza del mestiere, approdando a opere scultoree-installative che mostrano una riflessione ai principi della pura geometria, alla classicità mediterranea al fine di raggiungere ordine e purezza. Marta Colombi pone l'accento sull'idea, in opere dove la riduzione è al limite. I suoi lavori in sono un esempio di antimatericità: aeree costruzioni fatte di sottili fili di ferro, che pur senza contraddire i principi di occupazione armonica dello spazio, testimoniano una vena poetica in cui aleggia una consapevole ironia, un reingresso del quotidiano per via di semplici elementi”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA