Cultura e Spettacoli
Mercoledì 12 Maggio 2010
Veronica, giusta ricompensa
Carlà? Una bellissima strega
Maria Venturi, la regina del romanzo popolare, autrice di "Incantesimo" e "Butta la luna", già direttrice di Novella 2000, riflette sulle protagoniste del gossip e sull'involuzione del pettegolezzo.
È una delle regine della scrittura "in rosa" ma non ha mai distaccato lo sguardo dalla realtà. Tutto merito del suo "alter ego" da giornalista che la porta ad incontrare le storie, calandosi nella realtà, per cercare gli intrecci dei sentimenti. Parliamo di Maria Venturi, autrice popolarissima, che il 14 maggio, alle 18 sarà nella libreria Ubik in piazza San Fedele, a Como, per presentare, dialogando con Beatrice Beraldo, il suo ultimo romanzo, edito da Rizzoli, "La vita senza me".
Se dovesse scegliere, preferirebbe narrare situazioni di grave miseria e dissesto sociale oppure il jet set e quella che una volta veniva definita "alta società"?
Non mi affascinano troppo né l'uno né l'altra. Ritengo che la miseria, la povertà siano ottenebranti, impediscano cioè di dedicarsi ai sentimenti e ad altro che non sia la mera sopravvivenza. Ricordo che, ai tempi in cui scrissi "Butta la luna", vidi da vicino la miseria, seguendo mio marito, geologo, in Nigeria. Una realtà estrema, difficile da raccontare.
E la grande ricchezza? Storie come quelle di Veronica Lario o di Carlà Sarkozy?
Anche in questo caso, l'identificazione è difficile e le storie di questi personaggi sono quasi "intimidatorie".
A proposito. Cosa pensa delle due signore citate?
Credo che Carlà rappresenta quel tipo di donna che durante il femminismo era definita "strega", in senso buono. Bellissma, intelligente, ricca, spregiudicate e soprattutto liberissima. Noi italiani non perdoniamo una così, soprattutto in un periodo così mortificante per il ruolo femminile! Ecco che diventiamo astiosi e snob anche se le storie personali di Carlà e del marito, in fondo, sono solo fatti loro.
E Veronica, di cui si è parlato tanto a proposito del divorzio milionario?
In linea di principio detesto i "matrimoni spa" che, quando finiscono, comportano complesse trattative economiche, più che dilemmi sentimentali. In questo caso però, mi pare di poter dire che la Lario ha meritato ampiamente la rendita a tanti zeri. Ha mangiato pane e fiele per tanti anni. È stata discreta al contrario del suo consorte. Ha sopportato e ora ha la giusta ricompensa. Troppo denaro? Ma è tutto rapportato al reddito dell'ex, uno degli uomini più ricchi del mondo. Mi scandalizzano molto di più certe sentenze di divorzio tra impiegati in cui lui va sul lastrico perché deve pagare mantenimenti superiori alle sue forze.
Lei è stata direttrice di Novella 2000. Le piace l'uso che si fa oggi del gossip?
C'è una bella differenza rispetto al passato. Una volta si raccontavano le storie drammatiche dei grandi personaggi: dalla difficile maternità della Loren al figlio della Cardinale tenuto nascosto ai media, giusto per fare qualche esempio. Ora chi sono i personaggi del gossip? Perfetti sconosciuti che saranno presto triturati dal meccanismo usa e getta che ti fa sopravvivere sulle pagine dei giornali un paio d'anni. Tutto è banale e si consuma rapidamente, a causa del proliferare di chiacchiericcio e di notizie fotocopia.
(Sintesi dell'intervista pubblicata nell'edizione cartacea de "La Provincia" nell'edizione del 13 maggio)
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