Cultura e Spettacoli
Sabato 22 Maggio 2010
Vitali re delle classifiche
Ma il Campiello lo trascura
Il suo ultimo romanzo, "La mamma del sole" (Garzanti), è da settimane in classifica, ma nella cinquina del premio non c'è. Quest'anno il superfavorito risulta essere Pennacchi, mentre la Avallone conquista il Campiello "opera prima" con "Acciaio", confermandosi la vera rivelazione della narrativa italiana.
Un superfavorito annunciato (Pennacchi), un giornalista televisivo alla grande prova di narratore (Lerner), un'esordiente che si sta imponendo come la rivelazione letteraria dell'anno (Avallone). La giuria dei letterati ha scelto la cinquina del Premio Campiello 2010 e il vincitore del Campiello opera prima, con il risultato mai visto prima dell'unanimità - 11 voti su 11 giurati - per l'opera "Canale Mussolini" di Antonio Pennacchi edito da Mondadori. Nella cinquina sono rientrati anche "Scintille" di Gad Lerner (Feltrinelli), "Le perfezioni provvisorie" di Gianrico Carofiglio (Sellerio), "Milano è una selva oscura" di Laura Pariani (Einaudi) e "Accabadora" di Michela Murgia (Einaudi).
"Acciaio" di Silvia Avallone edito da Rizzoli è stato selezionato a Padova dalla giuria dei letterati come opera prima del Campiello. Il romanzo, in corsa anche per lo Strega, è ambientato nel contesto industriale di Piombino ed ha per protagoniste due giovani, Anna e Francesca, che cercano la propria strada passando dall'amicizia alla competizione. «È stata un'annata entusiasmante, di grande energia creativa», ha commentato il regista Giuseppe Tornatore, presidente di questa edizione del Campiello, che culminerà nella serata di gala, al Teatro La Fenice di Venezia, il 4 settembre. «Acciaio - ha poi aggiunto - è un romanzo di molteplici transizioni che vanno dall'Italia tradizionale alla moderna». Per Tornatore, «oltre ai cinque racconti entrati in cinquina, ci sono tantissime altre opere veramente straordinarie». Quest'anno resta fuori il bellanese Andrea Vitali, pluripremiato dal pubblico, per il suo "La mamma del sole"(Garzanti), mentre tra i giovani, non ha convinto "Bianca come il latte, rossa come il sangue" (Mondadori) di Alessandro D'Avenia, lanciato, a inizio anno, come il "nuovo" Paolo Giordano.
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