Cultura e Spettacoli
Martedì 01 Giugno 2010
L'arte romanica di Galliano
ha "conquistato" l'Europa
Soluzioni pittoriche innovative, iconografia mai vista prima (es: la storia di San Cristoforo), tecniche pilota: il gioiello canturino, che ha celebrato i 1000 anni nel 2007, svela un'importanza cruciale per la cultura europea. Lo ha messo in luce un volume, edito da Vita e Pensiero, che riprende gli atti del convegno conclusivo del Millenario.
Marco Rossi, docente di Storia dell'Arte medievale all'Università Cattolica di Brescia, illustra l'importanza storico-artistica della Basilica San Vincenzo di Galliano in Cantù, tema a cui ha dedicato una recente pubblicazione, frutto degli atti di una giornata di studio, dal titolo "Arte lombarda. Pittura a Galliano. Un orizzonte europeo" (Vita e Pensiero, Milano, 75 euro).
Professor Marco Rossi, qual è l'interesse storico-artistico della Basilica di Galliano, sia a livello lombardo che europeo?
La Basilica di Galliano è importantissima perché si tratta di una delle maggiori testimonianze della pittura dell'inizio dell'XI secolo, e quindi costituisce un punto di riferimento fondamentale non solo per la pittura lombarda, ma anche per la pittura europea. Il livello qualitativo è molto alto, perché documenta proprio i rapporti che la Lombardia, in particolare attraverso un committente così importante come Ariberto da Intimiano, aveva sia con il mondo occidentale, quindi con la Germania, sia con quello bizantino, quindi con l'Impero d'Oriente, oltre a testimoniare i rapporti con Roma e il papa.
Quale ruolo aveva la Lombardia a livello internazionale?
La Lombardia era diventata un centro internazionale estremamente importante, e il livello qualitativo molto alto della pittura della Basilica di Galliano attesta proprio questa importanza.
Nel 2007 è stato celebrato il millenario della Basilica. Quali interventi sono stati effettuati per l'occasione?
La Basilica ha subito degli interventi di tipo strutturale: è stata rifatta la vetrata esterna e il sistema di illuminazione, mentre gli affreschi non sono stati toccati.
La Basilica è stata recentemente oggetto di approfonditi studi. Quali nuovi aspetti sono venuti alla luce?
È stato approfondito il significato che fa emergere, da una parte, l'obiettivo da parte del committente, Ariberto da Intimiano - che al tempo era un semplice suddiacono -, di diventare arcivescovo di Milano, e manifesta quindi un programma molto esigente, molto ambizioso nei confronti della chiesa. D'altra parte, evidenzia un progetto molto innovativo sulle pareti dove, per la prima volta, compaiono, in Occidente, le storie di alcuni santi, come per esempio le storie di San Cristoforo, che costituiscono il più antico ciclo con le storie del santo conosciuto in Occidente. A questo proposito, si è scoperto per la prima volta, che questo era determinato dalla presenza nella Basilica delle reliquie di questi santi.
Il fronte delle ricerche continua ad andare in questo senso?
Sì, le ricerche continuano e sono destinate ad essere infinite.
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