Cultura e Spettacoli
Martedì 08 Giugno 2010
Dopo il grande tennis,
il lago conquista Parigi
La Francia si inchina all'Italia: dopo il successo di Francesca Schiavone al Roland Garros, ecco un'altra importante conferma del glamour made in Italy. Il lago di Como è finito in copertina, sulla rivista patinata "Ulysses", il top dei magazine di viaggio in lingua francese. E' l'occasione, anche per i comaschi, di riscoprire le bellezze di casa. Come? Con alcuni suggerimenti di "Mag", la rivista mensile de "La Provincia", di cui proponiamo alcuni itinerari recenti...
«Il lago di Como: distesa blu zaffiro di tutte le passioni». Questo il titolo di un lungo dossier (8 pagine, 6 fotografie di Villa Carlotta, Villa Serbelloni, Bellagio e poi Varenna, sul lato lecchese del Lario) che il celebre mensile di viaggio «Ulysse» dedica in giugno al nostro lago. Una bella foto di Villa Serbelloni - sede dell'omonimo Grand Hotel - troneggia nientemeno che in copertina con la dicitura: «L'Italia Romantica». Romantica é senz'altro Régine Cavallaro, l'autrice dell'articolo, giornalista affermata e traduttrice, appassionata viaggiatrice e specialista dell'Italia alla redazione di «Ulysse» e ottocentesco l'esordio del suo articolo: «Il 2 aprile scorso, la polizia ripescava nelle acque del lago il cadavere di una giovane donna… così bella che gli investigatori hanno in un primo momento pensato a una escort girl…», ipotesi succulenta visto che il cadavere non era lontano dalla villa di Clooney. Ma pochi giorni dopo, il marito confessava il suo crimine passionale: «Ancora una volta - conclude Régine - il lago sarà stato testimone di amori tumultuosi e passionali». E cita Donizetti, che a Blevio con Giuditta Pasta compose «Anna Bolena»; Bellini, che da Moltrasio, mentre si struggeva d'amore per la bella, e sposata, Giuditta Cantù, compose «La Sonnambula» e «Norma»; Liszt, innamorato di Bellagio e della bella contessa d'Agoult (mamma di Cosima, probabilmente concepita sul lago, futura moglie di Wagner). E ancora Stendhal, Plinio, George Sand, De Musset, e naturalmente, Manzoni. Dopo l'excursus letterario, una bella descrizione geografica e una pagina speciale dedicata a Villa Melzi, così immortalata dalla piuma di Stendhal: «Dopo tre rapide ore passate sul bordo del precipizio a Villa Sfondrata, eccoci a Villa Melzi. Mi isolo in una camera al secondo piano» e la celebre frase: «là… la vista più bella che esista al mondo dopo la baia di Napoli». L'articolo si chiude con une entusiastica descrizione di Ossuccio e della Via Crucis della Madonna del Soccorso, che con le sue cappelle stuccate del XVI è iscritta nel patrimonio mondiale dell'Unesco e un invito «a tutti gli innamorati, celebri o meno», a venire a baciarsi «sulle rive del lago». Intanto grazie, «Ulysse» e grazie Régine Cavallaro per questo bell'omaggio che restituisce Como alla sua storia e alla magia imperitura dei suoi paesaggi.
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