Cultura e Spettacoli
Venerdì 18 Giugno 2010
Piccolo mondo antico
che diventa un museo
Il Fai (Fondo ambiente italiano) è entrato in possesso della villa di Antonio Fogazzaro, donata dal marchese Giuseppe Roi, con lascito testamentario: il 18 giugno la dedicazione solenne, alla presenza di Giulia Maria Mozzoni Crespi e Ilaria Buitoni Borletti, rispettivamente presidente emerita e presidente in carica del Fai.
Villa Fogazzaro, ora proprietà del Fai, diventa museo. E' un progetto che inizierà con dei necessari interventi. Nonostante le perfette condizioni dell'immobile ottocentesco che fa da fulcro a uno splendido e intatto scorcio di "Piccolo mondo antico", si prevede un investimento di 1,5 milioni di euro: «La villa è perfettamente abitabile e a misura di famiglia, con tante piccole stanze, ma per farne un museo occorre tener conto dell'assenza di parcheggi nelle vicinanze, della necessita di bagni per i visitatori e della messa a norma degli impianti per l'utilizzo pubblico - ha detto molto concretamente, in occasione della conferenza stampa di presentazione del nuovo bene, il vice presidente esecutivo del Fai, Marco Magnifico - Al di là della modalità di gestione, che dovranno essere messe a punto, abbiamo valutato un investimento tra il milione e il milione e mezzo di euro». Il progetto culturale farà invece leva sul paesaggio, sul valore dell'impegno civico e sociale e sugli affetti familiari: «Il paesaggio è protagonista indiscusso in "Piccolo mondo antico" - ha spiegato ancora Magnifico - Franco, uno dei personaggi di spicco del romanzo, a un certo punto deve fuggire per via dei suoi ideali politici, mentre un altro tema di fondo del capolavoro di Fogazzaro è rappresentato dai profondi legami di famiglia. Negli intenti del Fai, tuttavia, le visite non saranno limitate a Villa Fogazzaro, ma alla frazione di Oria, che è rimasta un piccolo e sperduto paradiso com'era un tempo». La nuova proprietà di Oria, come ha spiegato la presidente del Fai, Ilaria Borletti Buitoni, è molto in sintonia con lo stile e i propositi dell'associazione: «Questa villa ha un'anima, che è quella di Fogazzaro e anche del marchese Giuseppe Roi. Anche quest'ultimo ha vissuto in maniera straordinaria questo immobile e, con il progetto in atto, cercheremo di conservare lo spirito dei suoi nobili proprietari, nel rispetto anche del nobilissimo gesto della donazione». Villa Fogazzaro, edificata su una preesistente costruzione settecentesca, era di proprietà dei Barrera, la famiglia di Teresa, madre dello scrittore. Anche se ampliata in seguito all'accorpamento di più fabbricati, conserva tuttora tratti tipicamente ottocenteschi, con ridotte proporzioni dei locali. Il terrazzo, la darsena, il giardino con le piante di olea fragrans e ficus repens e persino gli oggetti di arredo, corrispondono ancora esattamente alla descrizione del luogo fatta in "Piccolo mondo antico". Il marchese Roi, pronipote di Fogazzaro e grande cultore del bello, trascorreva ad Oria le vacanze estive, ma la villa divenne per lui un appassionante progetto culturale, che arricchì via via di mobili e manufatti dell'epoca provenienti da altre dimore fogazzariane, integrando anche le collezioni esistenti con nuovi e raffinati pezzi. Nella sua maniacale precisione, conseguenza del grande amore per la villa, il marchese Roi, nel suo testamento a favore del Fai, elencò tutti gli oggetti depositati nella cosiddetta camera delle porcellane, dando istruzioni su come apparecchiare la tavola per dieci commensali a regola d'arte, che così rimane tuttora. «Qualora il Fai non sia interessato a seguire le mie istruzioni (...) - concludeva il donatore - tutti gli oggetti diventeranno della fondazione Fogazzaro Roi, che potrà usufruirne».
© RIPRODUZIONE RISERVATA