Dagli studenti del Giovio
un libro sulle cure dei nonni

Gli alunni della 3a M e 4a I del liceo comasco raccontano in un libro, che verrà venduto a scopo benefico, i rimedi naturali dei nonni classificati in utili schede

c.colmegna

COMO Le erbe curative tipiche del Lario e il loro utilizzo per lenire piccoli e grandi malanni secondo la tradizione comasca sono i protagonisti del libro «Erbo-Lario», il cui ricavato andrà a sostegno di un progetto editoriale da realizzarsi presso una scuola media sul lago di Tritiva, nel Madagascar, e dell'operato di Aldo Lo Curto, medico volontario in paesi in via di sviluppo. Per sostenere queste iniziative, gli alunni della 3a M e 4a I del liceo scientifico «Giovio» di Como, coordinati dalla professoressa Margherita Giglio, hanno raccolto le conoscenze sui rimedi naturali dei loro nonni e hanno costruito delle vere e proprie schede sul potere curativo di ogni pianta medicinale. La pubblicazione, realizzata in quattro lingue, ha l'obiettivo di divulgare il sapere botanico della zona comasca, recuperando conoscenze ancestrali che rischiano di perdersi. Ogni scheda riporta il disegno, realizzato a mano libera da un'alunna, di ciascuna pianta, il suo nome comune, quello botanico, i disturbi che cura e la modalità di utilizzo. Guida alla mano, basta affacciarsi sull'orto sotto casa o sul balconcino ornato da vasi ricolmi di erbe aromatiche per scoprire un vero tesoretto curativo. Gli sciacqui di salvia officinale liberano dal mal di denti, mentre una tisana di finocchio o di ocimum basilicum, dall'aroma fresco e pungente, calma mal di stomaco, nausea e vomito, mentre annusare la cipolla farà anche piangere, ma, soprattutto, cura il raffreddore. Per i malanni invernali, infatti, i nonni potevano contare su un ricco assortimento di rimedi naturali. La famosa polentina di farina di lino veniva stesa molto calda su un tovagliolo poi appoggiato sul petto, un vero sollievo per la tosse insistente. Ma anche i fumenti di pino, timo o tiglio curavano tosse e raffreddore. Per il primo soccorso delle ferite, impacchi o decotti di arnica montana, iperico o radici di primula, mentre le ustioni erano lenite dal gel fresco estratto dalle foglie di aloe, fiori di calendula e patate da applicare localmente. Le nonne, poi, ricorrevano ai doni della natura anche per le cure estetiche: l'acqua di bollitura dell'ortica era usata per detergere i capelli o come tonico per infoltirli, mentre il succo di limone, applicato localmente, eliminava i duroni sotto la pianta del piede e, per la calvizie dei consorti, vigorose frizioni di cipolle sul cuoio capelluto dei malcapitati. Molti i consigli pratici, ma il libro che, di per sé, non ha pretese accademiche, testimonia soprattutto un dialogo interattivo e affettuoso tra giovani e anziani, custodi di un semplice, ma antico sapere. Il volume è distribuito, con offerta libera, presso le librerie Dominioni e Einaudi di Como.
Daniela Mambretti

Cultura e Spettacoli / Como città

Domenica 20 Giugno 2010

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