Cultura e Spettacoli
Sabato 26 Giugno 2010
Innocente e in carcere
Un "caso" il suo libro
Lucia Fiumberti, comasca, fu arrestata e trascorse 22 giorni dietro le sbarre per una colpa non sua. In "Fuori e dentro" (Albatros) ha raccontato quella drammatica esperienza: il suo libro è già alla seconda edizione.
di Gianpiero Riva
Il libro si intitola “Fuori e dentro” e di recente è uscita la ristampa perché la prima edizione era andata esaurita. L'autrice, Lucia Fiumberti, trentunenne con laurea in farmacia, l'ha scritto per cercare innanzitutto di superare a livello psicologico la terribile disavventura che è capitata nel marzo 2007. La giustizia, nel caso specifico, ha ribaltato la regola più basilare secondo cui si è innocenti fino a prova contraria e la giovane, oltre ad essere finita in carcere per ventidue giorni a San Vittore, ha impiegato più di due anni per dimostrare la propria innocenza e tornare davvero libera. Quel maledetto 7 marzo di tre anni, Lucia venne arrestata in seguito a una denuncia sporta da un dirigente dell'ente pubblico di Lodi per il quale lavorava, che accusava lei, ultima arrivata nell'ufficio, di aver falsificato la sua firma su un'autorizzazione ambientale che consentiva a una conceria di prorogare una bonifica. Il 20 maggio 2009, grazie finalmente a delle perizie calligrafiche, quelle firme vennero inconfutabilmente riconosciute come autentiche. «Sono finita in carcere sulla base delle accuse del mio capoufficio e della sua assistente - racconta la malcapitata protagonista - . L'aspetto ancora più pazzesco della vicenda è che io avevo visto con i miei occhi il dirigente apporre le firme su quell'autorizzazione, ma in qualità di indagata non ho potuto far nulla». Il carcere venne disposto dagli inquirenti come misura preventiva per evitare la fuga o l'alterazione delle prove, ma in quel momento Lucia Fiumberti non lavorava già più per lo stesso ente e difficilmente avrebbe potuto agire dall'esterno. Il suo libro è il racconto di un'esperienza da non augurare ad alcuno, che tuttavia potrebbe capitare a chiunque. Ventidue giorni di prigione e due anni abbondanti con un marchio infamante addosso non glieli ripagherà mai nessuno. «La cosa che più mi fa arrabbiare è che, nel mio caso, chi ha sbagliato non ha pagato: io, invece, sono stata considerata colpevole e ho dovuto lottare per dimostrare la mia innocenza». Alla sua famiglia la difesa è costata fior di quattrini, ma sono le conseguenze a livello di stato d'animo ad aver per pesato di più. L'esperienza del carcere che narra Lucia nel suo racconto autobiografico è fatta però non solo di momenti tormentati, ma anche di condivisione con le altre detenute, di rapporti umani e di lunghe attese. Nonostante le privazioni e una totale dipendenza dagli altri difficile da sopportare, l'autrice di “Fuori e dentro” ne è uscita rafforzata nello spirito. Certi ricordi non si cancellano, ma la vita continua, nonostante tutto, e Lucia, al di là della sua denuncia forte, si è messa tutto alle spalle e ha ricominciato daccapo, riabbracciando la sua Valle e i suoi affetti di sempre. “Fuori e dentro”, edito da Albatros Il Filo, è disponibile nelle migliori librerie comasche e anche fuori provincia (l'elenco completo si trova nel sito internet www.ibuk.it).
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