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Cultura e Spettacoli
Mercoledì 30 Giugno 2010
"Eclipse" emoziona,
e le fan applaudono
E' uscito nel pomeriggio il film più atteso dell'estate, la terza puntata cinematografica della saga di "Twilight". Il regista, pur mantenendosi fedele alla storia di Stephenie Meyer, ha costruito una robusta vicenda horror, con ampie citazioni di generi "classici", come il western.
Il regista del terzo capitolo cinematografico della saga «Twilight» si chiama David Slade e vanta precedenti nel cinema di vampiri. Prerogativa di cui mostra di avvalersi con esiti che sul piano di azione e narrazione non si possono disconoscere, per quanto la traccia non possa che essere quella dei libri di Stephenie Meyer. Ma sfrutta dinamicamente l'aperto contrasto dei personaggi, perché come si sa la giovane Bella è al centro della contesa tra Edward e Jacob, il vampiro e il licantropo, entrambi innamorati di lei; pur avversandosi d'istinto trovano un'intesa contro una minaccia esterna e sarà l'occasione per mettere a confronto dispari profferte amorose che giustappongono un'eternità immutabile e una vita che cambia nel suo stesso divenire. Succede sullo sfondo di una battaglia preannunciata tra un esercito di nuovi vampiri assetati di sangue e l'eletta schiera cui invece appartiene Jacob, con complicazioni che riguardano tanto l'alleanza con gli uomini-lupo quanto le ambiguità delle superiori autorità vampiresche, circostanze tutte che offrono alla regia il destro per rifarsi a generi diversi, addirittura dal western al classico horror (la scena dei vampiri che escono dalle acque, è un tributo ai giorni dei morti viventi). Ma al largo - fin dalle primissime proiezioni - pubblico femminile di «Eclipse» premono i due cavalieri votati a un'unica donna, con le differenti esibizioni di spirito e natura che li contraddistinguono. E se Taylor Lautner, che interpreta il licantropo, tiene la scena meglio di tutti, al vampiro di Robert Pattinson le teen ager plaudenti ai passaggi romantici accreditano la virtù di essere all'antica senza sembrarlo. Quanto a Kristen Stewart, meglio, alla sua Bella (e illibata), nel triangolo ha agio infine di protestarsi non conforme. Può una ragazza, in platea, chiedere di più?
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