Cultura e Spettacoli
Sabato 03 Luglio 2010
Collina in Pinacoteca
una pittura "assoluta"
Il critico d'arte Alberto Longatti ha visto per noi la mostra del celebre pittore comasco, inaugurata sabato 3 luglio a Palazzo Volpi: un'antologica che abbraccia quasi 50 anni di carriera.
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Nella ormai lunga e complessa periodizzazione della sua pittura, Giuliano Collina ha sempre dichiarato un'estrema aderenza al voler essere ricercatore di un'arte che si consuma in se stessa. Artefice di una pittura/pittura, paga di esistere in quanto tale, a prescindere da ciò che rappresenta in un'epifania figurale ricca di immagini prese da una realtà volutamente familiare, quotidiana, minimale. Ma sa benissimo che nel momento stesso in cui manifesta il ricorso all'accettazione di una realtà domestica in cui rispecchiarsi, nega la sua stabilità, ne demolisce la sostanza, la dispiega in mille deviazioni prospettiche. In una parola, la spiazza, ne denuncia l'instabilità, la smuove fra ombra e luce in continuo movimento come certi personaggi da lui effigiati mentre entrano ed escono da scale, porte e finestre come fra le quinte di un palcoscenico. Un moto oscillante che segna un continuo passaggio fra visibile e invisibile, palese e celato. Con una misteriosa presenza sottesa all'apparenza delle cose.
Non di rado, sente il bisogno di introdurre fra le figure dipinte con sostanze ora lievi (tempere, pastelli, carboncini) ora corpose (smalti, oli) osservazioni scritte, definizioni, didascalie: il corredo letterario della cultura di un artista che non ha mai smesso di interrogarsi. Lo fa anche in questa mostra, che non è un'antologica ma una serie di esempi di tutta la sua vasta produzione, così frammentata nel tempo, tanto istintivamente libera nel gesto rappresentativo del disegno quanto problematica nella materia, nella magmatica compattezza di una pittura sempre più vicina al volume scultoreo. Questa è la "sua" mostra dove esprime ciò che crede essenziale per poterlo comprendere. E per riflettere meglio, io credo, su se stesso, anche a prescindere dal giudizio altrui.
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Giuliano Collina presenta la sua mostra