Cultura e Spettacoli
Lunedì 02 Agosto 2010
E del dirigibile nel lago
non s'accorse nessuno
Ritrovata, nell'archivio di Villa d'Este, un'immagine del celebre "Norge", che nell'aprile 1926 trasvolò il Polo Nord: la pubblichiamo nell'edizione de "La Provincia" del 3 agosto. L'ingombrante velivolo, privo di aerostato, seguiva Umberto Nobile - suo progettista - in un tour propagandistico voluto da Mussolini. Curiosamente i giornali locali non ne fecero parola, dedicando al personaggio solo poche righe...
Incredibile che un personaggio del calibro dell'ingegnere ed esploratore italiano Umberto Nobile potesse passare inosservato in riva al lago di Como. Tanto più oltre all'uomo, il primo sorvolatore del Polo Nord, era arrivato sul Lario anche il suo dirigibile, il mitico «Norge N1», da lui stesso progettato. Due vecchie foto, delle quali una con tanto di dedica, trovate nell'archivio storico del Grand Hotel Villa d'Este, cancellano ogni dubbio.
Il Generale (una volta tornato in Italia, Nobile fu promosso da Mussolini a maggior generale del Genio Aeronautico) è passato dalle nostre parti e pare che nel seguito ci fosse anche la sua cagnetta Titina, che sorvolò anch'essa il Polo Nord a bordo del «Norge». Dalla dedica che si legge sulla foto del dirigibile, caricato sul battello Como ancorato al pontile, si legge chiaramente la data dell'8 settembre 1926. Quel giorno Nobile era in transito da Milano per Varese, nel giro di propaganda dopo l'impresa del Polo Nord. Impresa non esente da polemiche circa i meriti e i compensi vantati dal norvegese Roald Amundsen e dal suo sponsor statunitense Lincoln Ellsworth . Ma partiamo dall'inizio dell'avventura.
Il 10 maggio 1926, Umberto Nobile e Roald Amundsen partirono da Ciampino a bordo del dirigibile Norge, N-1. Volando sopra il Polo atterrarono in Alaska due giorni dopo, compiendo una traversata di oltre 5300 km di volo ininterrotto. Come si legge in una pubblicazione di cui dà conto anche Wikipedia: «il crescente favore del partito fascista in Italia riteneva l'impresa di Nobile una buona pubblicità al movimento anche oltreoceano mentre i norvegesi reclamavano il merito maggiore visto che l'idea e l'acquisto del dirigibile lo avevano fatto loro». Detto questo, il regime sfruttò l'impresa di Nobile per la sua propaganda politica, mandando in giro per l'Italia il generale, la Titina e il filmato "Sulle orme del Norge", facendo di loro quelli che oggi chiameremmo i “testimonial” di uno degli eventi che rilanciavano il prestigio dell'Italia sulla ribalta internazionale. Tra gli appuntamenti più prestigiosi cui Nobile non avrebbe potuto mancare c'era il 6° Gran Premio automobilistico d'Italia all'autodromo di Monza del 5 settembre 1926. Il generale arriva a Milano sabato 4 settembre 1926, «in forma privata», come sottolinea il "Corriere della Sera", ma con il suo seguito ed è ricevuto in pompa magna a Palazzo Marino. Domenica 5 settembre, fa l'ingresso trionfale all'Autodromo di Monza per il Gran Premio d'Italia. All'autodromo, ci sono tutti i sindaci della Lombardia, compreso il commissario prefettizio in rappresentanza del sindaco di Como con il vessillo municipale. Alle 11 fa da mossiere del Gran Premio. Al pomeriggio ricevimento nel salone dell'Arengario e in serata è ospite del senatore Silvio Crespi a Crespi d'Adda. Lunedì 6 settembre visita l'Alfa Romeo e l'Isotta Fraschini. Martedì 7 settembre fa visita all'arcivescovo di Milano. Al pomeriggio è ospite alla Società Zoofila Lombarda in via Rogabrilla 11, dove la reginetta della festa è la Titina. E siamo al mercoledì 8 settembre 1926. Accompagnato in auto dall'ingegnere Piero Puricelli (il progettista dell'autostrada Milano-Como-Varese) Nobile va a Villa d'Este a pranzare. Poi alle 17 parte per Varese, ospite del conte Litta Midigliani. Serata di gala a villa Mirabello dove c'è il sindaco di Varese e anche il Prefetto di Como. Va ricordato che allora Varese era ancora Provincia di Como e diventerà autonoma tre anni dopo, nel 1929 . Il giorno seguente Nobile lascia Milano e, dopo aver fatto visita a degli amici ad Ivrea prosegue il suo “tour” per Verona-Bassano-Venezia. La curiosità è che del passaggio di Umberto Nobile, la cronaca cittadina de "La Provincia" e de "L'Ordine"se la sbriga con delle “brevi”, precisando che il generale Nobile è arrivato in automobile verso le 14 a Villa d'Este dove ha fatto colazione e poi ha proseguito per Varese. E ancora: «Essendo in incognita al suo passaggio anche da Como, il trionfatore del Polo non è stato notato». Passi che Nobile non fosse stato notato, arrivando in auto con Puricelli a Villa d'Este. Ma il dirigibile sul battello, ancorato prima al pontile di Villa Olmo e poi a quello di Villa d'Este? Di sicuro a “notarlo” qualcuno ci fu. Qualche giorno dopo, infatti, dalla punta di Torriggia a Soldino, frazione di Laglio (vicino a Villa Oleandra di Clooney) chi transitava sulla vecchia Regina vedeva sfrecciare sul lago, puntualmente a mezzogiorno e al tramonto, il “canott”, ovvero la barca a motore del “Tanin del Valet” con verniciato bene in grande il nome Norge N 1. Il Tanin, alias Gaetano Riva (di un ramo cadetto dei più famosi Riva di Sarnico) era un maestro d'ascia che mezzogiorno e sera, mollati gli attrezzi da lavoro nella sua “sostra” di Torriggia, saliva sul Norge, avviava il motore e tornava a casa a mangiare.
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