Cultura e Spettacoli
Mercoledì 04 Agosto 2010
A Cantù è tutta un'altra musica
Ecco la nuova capitale del rock
Una cinquantina di band, circa duecento fra chitarristi, bassiti e batteristi. Il ritrovo è al Gap di via Archinto per un aperitivo. Dopo un paio d'ore in sala prove, magari nei locali di Spazio Tribù o nelle sale di registrazione dei dintorni. Sono i ragazzi della Cantù Sonica.
Molte band hanno un suono personale. Incasellabili sotto l'etichetta indie, al di là delle peculiarità di ognuno, ci sono i Lactis Fever. Visti addirittura su Mtv, ai loro esordi, per la loro partecipazione ad un talent show. Ma promettono bene anche I Maestri, più inclini alle contaminazioni elettroniche. Gli I Lona Staller e le Gretels – band interamente al femminile – orientati verso un pop originale. C'è poi la scena indipendente targata punk e rock and roll. I Leeches, spesso in tour per l'Italia. Gli Wavers, paladini del surf strumentale: il loro disco è stato registrato all'oratorio di San Paolo. Fresco di stampa, il cd dei Nyabinghi, reggae di alta qualità. Tra i nomi sentiti anche fuori zona, si va dal folk di Andrea Parodi al metal dei Forgotten Land. Non mancano nemmeno i deejay. Un nome su tutti: il duo Zwei.
Sembrano vicini gli inizi degli Anni Ottanta, con gli sguardi di rivalità tra rockabilly e mod in piazza Garibaldi. La semina dei Novanta, con l'invasione del revival punk. Nomi con gruppi improbabili, dagli Orange Juice From The Crypt ai Menopausa. Molti di loro, presenti in età adolescenziale ai concerti dei Jetsons (Shiki, il loro batterista, oggi ha superato i quarant'anni e pesta duro nei Love Simple Dream). Forse la prima ondata di uno tsunami che, nel tempo, si è allargato anche fuori dai confini. Negli ultimi anni, l'evento simbolo è il concerto dei Suinage al Cavern di Liverpool. Dove suonarono, ladies and gentlemen, i Beatles.
Christian Galimberti
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