Cultura e Spettacoli
Mercoledì 04 Agosto 2010
Cultura, doppio lutto:
addio a Sellerio e Erba
Doppio lutto, nella giornata di martedì 3 agosto, per la cultura italiana. Sono morti Elvira Sellerio, che ha fondato con il marito Enzo l'omonima casa editrice, famosa per aver lanciato Andrea Camilleri e il suo Commissario Montalbano, e Luciano Erba, esponente di spicco della "linea lombarda" nella poesia.
di Sara Cerrato
Negli ambienti dell'editoria e non solo, era soprannominata «Donna Elvira», con un omaggio all'intraprendenza e alla sagacia di una signora capace di grandi cose. Si parla di Elvira Giorgianni Sellerio, la fondatrice dell'omonima casa editrice palermitana, scomparsa ieri, nel capoluogo siciliano, a 74 anni. A confermare la notizia è stata la stessa casa editrice da lei fondata nel '69, e battezzata Sellerio dal nome del marito Enzo, fotografo e cofondatore, da cui Donna Elvira si era poi separata. Con lei se ne va una figura femminile autorevole e capace di grandi sagacia e intuizione, dimostrate con la creazione di una casa editrice di respiro nazionale, in una collocazione ritenuta periferica da tutti. A quarantuno anni di distanza, la sfida di Elvira si può definire vinta e gli inconfondibili libri con la copertina blu, marchio "di fabbrica" di Sellerio, sono ben noti al grande pubblico. Merito, ovviamente della capacità dell'editore di richiamare sotto l'egida Sellerio autori di assoluta preminenza come Leonardo Sciascia, ma anche Gesualdo Bufalino, fino ad arrivare al caso editoriale più recente, con la pubblicazione dei libri di Andrea Camilleri, compresa la popolarissima serie di genere poliziesco dedicata al Commissario Montalbano. Capacità di Elvira Sellerio che nel periodo tra il 1993 e il 1994, all'epoca definita "dei professori" era anche entrata a far parte del Cda della Rai, era quella di scoprire i talenti e spronarli alla scrittura. Sellerio era nata a Palermo nel maggio del '36 da una famiglia importante. Il padre era infatti prefetto. Era laureata in giurisprudenza, cavaliere del lavoro, nel 1991 è stata insignita di una laurea honoris causa in Lettere. Molte le soddisfazioni che Elvira Sellerio ha raccolto nella sua vita grazie agli autori e alle opere date alle stampe dalla casa editrice da lei fondata. Nell'81, fu Bufalino ad aggiudicarsi il Super Campiello per «Diceria dell' untore», romanzo decisivo nella carriera dell'autore. Dieci anni dopo è stata poi la volta del premio Marisa Bellisario. Il mondo della cultura, in pochi giorni perde un'altra icona al femminile. Prima è stata la vota di Suso Cecchi D'Amico, grande sceneggiatrice, oggi ci lascia un'altra signora, nel campo dell'editoria. Anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha manifestato in un messaggio al figlio Antonio il proprio cordoglio, dicendo: «È stata donna di grande finezza e intuito culturale, editrice coraggiosa e lungimirante, animata da forte passione civile».
Gran lombardo
amico di Turoldo
Autorevole rappresentante della "linea lombarda" nella poesia, Luciano Erba è morto all'età di 87 anni. Era nato a Milano il 18 settembre 1922.
È stato docente di letteratura francese all'Università Cattolica di Milano. Nel capoluogo lombardo Erba ha sempre vissuto, pur allontanandosi per alcuni lunghi periodi (soggiornò in Svizzera durante la guerra mondiale, poi a Parigi e quindi negli Stati Uniti). Si laureò alla Cattolica nel 1947 in lingua e letteratura francese, dedicandosi all'insegnamento, prima nelle scuole superiori e poi all'università. I suoi interessi di critica si rivolsero principalmente al XVII secolo (suo punto di attrazione per Cyrano), ma tradusse anche vari autori (Sponde, Cendrars, Michaux, Ponge, eccetera). Strinse amicizia con il gruppo dei cattolici del dissenso, tra cui Camillo Maria De Piaz e David Maria Turoldo. Poeta innovativo nel seno della tradizione "lombarda", esordì con "Linea K" nel 1951. Seguirono poi le raccolte "Il bel paese" (1955), "Il prete di Ratana" (1959), "Il male minore" (1960), "Il prato più verde" (1977), "Il nastro di Moebius" (1980), "Il cerchio aperto" (1984), "Il tranviere metafisico" (1987), "L'ippopotamo" (1989), "Variar del verde" (1993), "L'ipotesi circense" (1995), "Nella terra di mezzo" (2000).
Dal punto di vista stilistico, Erba era molto vicino alla lezione di Jacques Prévert, ma a giusta misura tra neorealismo ed ermetismo. Poeta dallo stile apparentemente semplice e leggibile e al tempo stesso raffinato e sottile. È anche autore d'una antologia di poesia contemporanea in collaborazione con Piero Chiara "Quarta generazione" (1954).
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