Cultura e Spettacoli
Martedì 10 Agosto 2010
Teodolinda, una regina
come vicina... di casa
A Castiglione Intelvi collocato su un'abitazione l'affresco realizzato, nel 2008, dagli allievi della Scuola superiore degli Artefici dell'Accademia di Belle Arti di Brera.
Da qualche giorno una serie di graffiti policromi di grande impatto, che riprendono alcune scene del matrimonio della regina Teodolinda con Agilulfo, sono approdati sulla facciata di una casa all'ingresso di Castiglione d'Intelvi. Ad eseguirli nel 2008 sono stati gli allievi della Scuola superiore degli Artefici dell'Accademia di Belle Arti di Brera, tra cui la comasca Jo Taiana, sotto la guida dell'insegnante Sabina Capraro. L'opera su intonaco donata alla comunità di Castiglione d'Intelvi è una libera interpretazione degli affreschi degli Zavattari nel duomo di Monza che riprende alcuni episodi della vita di Teodolinda, dal corteo delle nozze con il secondo marito al pranzo e il ballo fino alla regina che distrugge gli idoli di Agilulfo. L'intero lavoro di cui una parte andrà sulla facciata del teatro del paese della valle d'Intelvi è già stato esposto precedentemente nella città di Monza e nella chiesa di santi Cosma e Damiano a Como nella mostra «Teodolinda una regina per l'Europa». La figura della sovrana, che si inserisce nel contesto della nascita della civiltà occidentale, è circondata da un'aura di leggenda che ha portato a dedicarle strade, come l'antica via Regina di epoca romana, e torri, come quella di Cerano d'Intelvi. Cattolica, figlia di Garibaldo duca di Baviera, Teodolinda sposa dapprima il re longobardo Autari, e dopo la sua morte Agilulfo, duca di Torino, che divenne re anche per via di questo matrimonio. Il ruolo della regina fu per diversi motivi cruciale per la Chiesa di Roma. «Abbiamo cercato - osserva la professoressa Sabina Capraro - di rendere evidente il valore storico degli avvenimenti legati alla vita di corte della regina Teodolinda partendo dai magnifici affreschi degli Zavattari presenti nel duomo di Monza. Il nostro è stato un lavoro di recupero storico con un collegamento alle diverse tecniche insegnate. Abbiamo approfondito gli aspetti del disegno, della forma e del chiaroscuro con un'aggiunta minima di colore. Nel graffito su intonaco le figure sono circondate da un tratto molto forte». La parte dell'opera che rappresenta gli strumenti musicali e altri particolari delle scene nuziali verrà a breve posizionata sulla facciata del teatro di fine Ottocento di Castiglione d'Intelvi restaurato dagli studenti dell'Accademia di Brera. Si tratta della sala civica che ogni anno ospita il premio Benedetto Antelami e rappresenta il fulcro della vita sociale e culturale del borgo. «Questo piccolo teatro - sottolinea Sabina Capraro -, diventato patrimonio della Regione e restaurato dagli allievi della Scuola di Scenotecnica sotto la guida del professor Franco Cheli, è un gioiello unico nella valle».
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