Cultura e Spettacoli
Venerdì 13 Agosto 2010
Diego Coletti: "Recuperare il senso del tempo"
Il tempo per pensare... o, invertendo i termini, pensare il tempo, ricercarne l'archetipo, approfondirne il senso. Sul terreno di questo impegnativo "gioco" di fine estate proposto da Parolario 2010, anche il vescovo di Como Diego Coletti figura fra i protagonisti.
Il tempo per pensare... o, invertendo i termini, pensare il tempo, ricercarne l'archetipo, approfondirne il senso. Sul terreno di questo impegnativo "gioco" di fine estate proposto da Parolario 2010, anche il vescovo di Como Diego Coletti figura fra i protagonisti. Del resto, l'argomento lo intriga da sempre, sopratutto lo vede impegnato a bersagliare quella concezione del tempo estremamente riduttiva, indicata come una sorta di allarmante eresia dei nostri giorni, riassunta in un noto slogan pubblicitario: " "Life is now"...Ce l'hanno ripetuto fino alla noia e gratis" suggerisce in più occasioni rintracciando, in quella formula leggera e assimilata quasi inavvertitamente, la radice di una profonda alienazione collettiva, lieve come un'ondata di illusioni che di fatto ingabbiano la vita e ne soffocano l'intero orizzonte.
Sulla pista delle lettere di San Paolo, attingendo alle riflessioni che hanno ispirato il suo libro "Le catene della Speranza", monsignor Coletti interverrà all'incontro previsto il 29 agosto alle ore 18.00 nella chiesa di San Giacomo. E presenterà l'antidoto alla logica del "tutto e subito" che polverizza gli istanti del vivere nel meccanico susseguirsi di attimi: "L'esperienza di San Paolo genera una storia a partire dall'incontro con il Signore Gesù... Dopo l'incontro con l'apostolo, le comunità sperimentano l'inizio di un nuovo tempo che non è più scandito dalle fasi lunari o dall'eterno ritorno del ciclo solare, ma si rivela aperto a un futuro reale che è orientato dall'attesa del compimento definitivo della storia d'amore tra Dio e l'umanità" chiarisce il vescovo schiudendo una prospettiva secondo la quale "ogni attimo presente, apparentemente fuggevole, è sempre sovraccarico del passato e allo stesso tempo delle aspettative aperte sul futuro, affidate anche alla libertà umana". Una dimensione che non rifugge quindi l'attualità pur superandola e che interroga anche la Chiesa, nel tempo difficile che sta attraversando, a rispondere della sua presenza oggi: "Oggi come sempre la Chiesa non è custode di uno schema rigido che riproduce meccanicamente eventi sempre identici, ma è un popolo invitato a costruire una storia, a realizzare cioè un piano di salvezza che Dio ha posto nelle sue mani" afferma monsignor Coletti che nel contesto della stessa kermesse presenterà il suo libro "Vivere da prete" (l'8 settembre alle ore 19,30 in piazza Cavour), lasciando emergere "un tempo della Chiesa che, pur drammaticamente segnato da peccati e tradimenti, mostra ancora più splendida la storia della misericordia di Dio".
Laura d'Incalci
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