Cultura e Spettacoli
Sabato 14 Agosto 2010
Pardo d'oro alla Cina,
all'Italia solo briciole
Vince "Winter Vacation", niente al favorito "Karamay". All'unico film italiano in concorso, "Pietro" di Daniele Gaglianone, il secondo premio della giuria "alternativa" dei giovani. Riconoscimento anche al cortometraggio di Ferdinando Cito Filomarino, 23 anni, assistente regista di Luca Guadagnino.
di Nicola Falcinella
Il cinese inatteso ha vinto il 63° Festival del film di Locarno. Il Pardo d'oro è andato a “Winter Vacation” di Li Hongqi, mentre la giuria guidata dal regista di Singapore Eric Khoo ha completamente ignorato il documentario di sei ore “Karamay”, del suo connazionale Xu Xin, che era il favorito. Fuori dai riconoscimenti ufficiali l'ottimo “Pietro” di Daniele Gaglianone che si è accontentato del secondo premio della giuria giovani. La storia di un gruppo di ragazzi durante la vacanza da scuola, dove si ride per la presenza del fratellino di uno di loro, è stata preferita al toccante racconto, nelle testimonianze dei genitori, dell'incendio che nel '94 costò la vita a 323 bambini durante una recita scolastica. Premio speciale della giuria al bel romeno “Morgen”, opera prima di Marian Crisan, che ha rastrellato premi e menzioni di tutti i tipi. Doppio riconoscimento per il canadese Denis Côté, già premiato a Locarno nel 2005 e 2008, pardo per la regia e per l'attore Emmanuel Bilodeau con il duro “Curling”. Tra le attrici è stata scelta Jasna Duricic, interprete dell'interessante serbo “Beli beli svet” di Oleg Novkovic. La giuria dei Cineasti del presente, dove c'era l'attrice Anita Caprioli, ha laureato il documentario “Paraboles” della francese Emmanuelle Demoris, quinta parte di un ciclo su Alessandria d'Egitto. Premio speciale della sezione, nonché migliore opera prima, l'americano “Foreign Parts” di Verena Paravel e JP Sniadecki. La giuria Fipresci della critica ha premiato “Winter Vacation” con menzione a “Karamay”. La giuria ecumenica ha preferito “Morgen”, storia di un uomo che vive sul confine tra Romania e Ungheria e aiuta un turco a passare illegalmente la frontiera. La giuria giovani, che ha fatto scelte più condivisibili rispetto ai più grandi, ha premiato “Karamay”, seguito da “Pietro” e “Morgen”. Tra cortometraggi dei “Pardi di domani” incoronato il portoghese “A History Of Mutual Respect” di Gabriel Abrantes e Daniel Schmidt, con il premio Pianifica (e candidatura agli European Film Awards) al corto italiano “Diarchia” di Ferdinando Cito Filomartino con Riccardo Scamarcio, Luis Garrel e Alba Rohrwacher. Il premio della Settimana della critica, riservata ai documentari, è andato al finlandese “Escape from Santaland”, storia di tossicodipendenti nel paese di Babbo Natale. Dissacratore su Santa Claus “Rare Exports: A Christmas Tale” di Jalmari Helander, forse il peggior film passato in piazza che ha incredibilmente vinto il Variety Award. Il pubblico, come prevedibile, ha eletto suo beniamino Eran Riklis (“La sposa siriana”, “Il giardino dei limoni”) con “Il responsabile delle risorse umane”.
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