Cultura e Spettacoli
Lunedì 23 Agosto 2010
Ricoveri a rischio
per la... salute
Le cadute e le infezioni contratte in ospedale sono un costo sociale, oltre che un fattore di disagio per i pazienti, anche in Lombardia. Da Lanzo Intelvi un corso, rivolto agli operatori, per limitare l'incidenza del problema.
Quando si trascorre un periodo di degenza in ospedale, il motivo per cui ci si trova allettati non dovrebbe essere il solo di cui preoccuparsi o, quantomeno, l'unico a cui prestare attenzione. Dati recenti indicano che, in media, ogni mille giornate di degenza in ospedale cadono dalle 3 alle 13 persone. Fra questi, stando ai dati rilevati dalla Regione Lombardia, le cadute gravi sono del 5%. Le cadute dei pazienti rappresentano, quindi, un problema rilevante nell'ambito del ricovero e per questo motivo sono diventate oggetto di studi scientifici che dettano le strategie idonee a prevenirle. Presso la Clinica ortopedica e fisiatrica di Lanzo d'Intelvi, il dottor Gino Tassini e la caposala Mabel Ferrario hanno tenuto al personale un corso sull'argomento, che presto verrà replicato.
I fattori di rischio sono per lo più legati all'ambiente (corrimano, altezza dei letti, appigli vari), alla patologia del paziente e ai farmaci che assume (sedativi del sistema nervoso centrale, diuretici e lassativi aumentano il rischio di caduta). Prevenire questi fenomeni è di notevole importanza, in quanto si possono riscontrare lesioni e fratture che compromettono le condizioni del malato e, riducendone la motilità, aumentano il suo grado di dipendenza dagli altri. Fra le altre, la frattura del femore negli anziani è una delle conseguenza più gravi, che spesso porta ad interventi rischiosi che non si ipotizzavano neppure al momento dell'ingresso in ospedale. Un fattore su cui può intervenire direttamente il paziente è l'attività fisica,così da migliorare il tono muscolare e la resistenza fisica. Assieme alle cadute ospedaliere, le infezioni sono la complicanza più frequente e grave dell'assistenza sanitaria, che rappresentano fonte di aumento dei costi di degenza, per il protrarsi dei tempi di ricovero e per le procedure diagnostico/terapeutiche necessarie.
Anche per le infezioni si riscontrano dei fattori di rischio, come l'età, infezioni concomitanti, trapianti o ustioni; per questo motivo è possibile fare prevenzione, sebbene non tutte le infezioni correlate all'assistenza siano totalmente prevenibili. Una serie di interventi mirati, sempre di miglior fattura, sono la miglior via per far sì che il paziente abbia una migliore qualità di vita.
(* Dottore di ricerca in Neurologia Sperimentale presso il San Raffaele di Milano)
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