Cultura e Spettacoli
Domenica 05 Settembre 2010
Riapre e sorprende
la Biblioteca Vaticana
Scoperto, tra gli antichi manoscritti, anche una commedia del greco Menandro (sia pure in frammenti): è una delle scoperte più interessanti annunciate a "La Provincia" da monsignor Cesare Pasini, prefetto della celebre istituzione, ispiratrice anche del best seller "Angeli e Demoni" di Dan Brown. Per farsi un'idea dei suoi pezzi unici, si può andare sul sito. Se volete viaggiare tra le biblioteche più importanti al mondo, non perdete anche British Library e la nuova Biblioteca di Alessandria.
Monsignor Cesare Pasini, 60 anni e una vita consacrata a Dio e alla Cultura. Studioso di patristica cristiana, agiografia bizantina e paleografia greca. Viceprefetto dall'86 agli inizi del 2007, il 25 Giugno 2007 è stato nominato da Benedetto XVI Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana. Da allora si è occupato della ristrutturazione della Biblioteca che il 20 settembre riaprirà i battenti. "La Provincia" lo ha intervistato.
Monsignor Cesare Pasini, finalmente riapre la Biblioteca Vaticana e la data prescelta suona a dir poco evocativa sul significato da attribuire a questo evento...
Mi tocca un po' deluderla: la data tradizionale di apertura è il 16 settembre; quest'anno si è preferito iniziare con la settimana piena, cioè il lunedì 20 settembre. Però, glielo concedo, non è spiacevole pensare che, se 140 anni fa altri facevano breccia alle porte di Roma in un contesto non proprio pacifico, noi ora stiamo riaprendo le porte della Biblioteca accogliendo volentieri gli studiosi nostri ospiti e amici: e sappiamo che la cultura è strumento di pace e di comune intesa!
Come si presenta la Biblioteca dopo tre anni d'intensi lavori?
Con molte novità negli ambienti, a partire dall'ingresso, pienamente ristrutturato. Sono rinnovati anche i laboratori di fotografia e di restauro, è stato fabbricato un nuovo ascensore, un altro è stato ampliato e prolungato. Ci sono poi le novità informatiche, con tutta una serie di disponibilità. Tutto per creare un ambiente sempre più accogliente e con migliori facilitazioni e strumentazioni per gli studiosi nelle loro ricerche.
In che modo definirebbe l'attenzione del mondo accademico italiano e internazionale alla riapertura?
C'è un'attenzione molto viva. In questi tre anni ho inviato periodicamente una newsletter, e ho ricevuto molti riscontri dagli studiosi, tutti accomunati dal desiderio di ritornare in Biblioteca: certo, per compiere le loro ricerche, ma anche perché molti sentono la Vaticana come una loro "famiglia" e un luogo di condivisione e di valorizzazione dei loro studi.
Dopo aver dotato la Biblioteca di nuovi spazi, il suo impegno muove ora a cogliere le opportunità offerte dalle tecnologie moderne. Quali modalità e quali tempistiche prevede il prossimo progetto di digitalizzazione dei manoscritti?
Il Progetto digitalizzazione manoscritti, che riguarda i 75.000 codici della Biblioteca, è stato testato la scorsa primavera, dopo più di un anno di studio da parte dei nostri esperti e con la collaborazione di specialisti di ambito internazionale. In autunno si riprenderà a ritmo ridotto, in attesa di trovare gli ingenti fondi necessari per l'intera impresa. Poi saranno necessari almeno dieci anni di intensa attività: solo tra fotografi e tutor verificatori delle immagini digitalizzate saranno coinvolte 60 persone e, dal quarto anno, ben 120! E pensi che cosa significa fotografare ad altissima definizione 40 milioni di pagine, immagazzinando 45 petabyte (cioè 45 milioni di miliardi di byte)!
Lo scrittore Dan Brown ha costruito il proprio successo editoriale dipingendo un quadro molto ambiguo del Vaticano e del suo rapporto con la cultura. Un ordito di segretezze, oscurantismi e giochi di potere che sembra trovare in ambienti come la Biblioteca Vaticana il cervello da cui si snodano malefici e infingimenti della verità, come rispondiamo?
Rispondo che di misteri e di tesori ce ne sono quanti si vogliono. Basta aprire i volumi e scandagliarli con pazienza (e con la dovuta competenza), e qualche nuova conoscenza può sempre emergere, anche se le scoperte eclatanti sono piuttosto rare. Ultimamente sono stati scovati frammenti di una commedia di Menandro (poeta e commediografo greco, ndr), sinora nota solo per il nome, rinvenuta in un manoscritto siriaco (la commedia era stata raschiata via dalla pergamena per poterla usare di nuovo e risparmiare così materiale). In ogni caso le ricerche non sono mai tranquillamente finite, ma possono sempre aprire a ulteriori approfondimenti, con la collaborazione e il confronto con altri. Forse lei alludeva a misteri di cose tenute segrete, accessibili solo a chissà quali iniziati. Mi spiace deluderla: tutto quello che c'era, è stato trasportato sotto gli occhi di molti durante i lavori di questi tre anni, per liberare gli ambienti e ora per riallestirli, e non mi è stata riferita nessuna stranezza...
E poi, si può stare tranquilli: in Vaticana siamo tutti convinti - gli studiosi che vengono a frequentarla e tutti noi della Biblioteca - che la cultura ha i suoi severi e pazienti percorsi di ricerca da rispettare, per non giocare all'effetto o seguire un moda momentanea. Questa "cultura" unisce e non sta da una parte contro l'altra, e procede umilmente verso piccole o grandi verità (se mi permette: sullo sfondo sta sempre la grande Verità).
Da Viceprefetto della Biblioteca Ambrosiana a Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana è cambiata la quotidianità di Mons. Pasini?
Mi viene da usare una frase biblica: «Il tempo si è fatto breve». E sembra che l'impegno richiesto sia esorbitante. Però ho scoperto da subito una benevolenza e un aiuto da parte dei vari collaboratori, e mi sono segno di una Provvidenza che aiuta anche i Prefetti della Vaticana...
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La Bibbia più antica
tra i suoi pezzi unici
(sa.ce.) Tra i pezzi più famosi della Biblioteca Vaticana, il cui primo nucleo risale al XV secolo, ad opera di Papa Niccolò V (1447-1455) ricordiamo il «Codex Vaticanus», il più antico manoscritto completo della Bibbia. Immensa la raccolta di volumi: 1.600.000i libri a stampa antichi e moderni 8.300 incunaboli (di essi, 65 in pergamena), 150.000 i codici manoscritti e le carte di archivio. Inoltre la Biblioteca riunisce 300.000 monete e medaglie, oltre a circa 20.000 oggetti di arte. Chiusa al pubblico dal 14 luglio 2007 per lavori di restauro, riaprirà il 20 settembre. Il ripristino ha riguardato un'ala dell'edificio cinquecentesco che ospita la Biblioteca. Per limitare i disagi dei ricercatori e dei docenti universitari di tutto il mondo che vi compiono i propri studi, più di 300.000 volumi sono stati spostati dai locali i cui pavimenti avevano cominciato a indebolirsi in altre aree.
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