Cultura e Spettacoli
Mercoledì 08 Settembre 2010
Nel libro di una comasca
la lotta contro lo spreco
Jeanne Perego spiega nel racconto Le giornaliste di moda non mangiano il tiramisù l'importanza di riciclare gli alimenti e l'esperienza Siticibo
Efficace come uno spot pubblicitario, piacevole come una favola. Si presenta così il messaggio che la scrittrice comasca Jeanne Perego lascia scorrere in una breve e fantasiosa storia destinata ai ragazzi (ma interessante per tutti), sul filo di un'inventiva che conduce dritta alla realtà, ai problemi concreti e quotidiani che hanno a che fare con uno spreco assurdo e con l'urgente esigenza di contrastarlo.
Le giornaliste di moda non mangiano il tiramisù - titolo del libro edito da Itaca, 60 pagine corredate delle illustrazioni di Nadia Cumbo, presentato al Meeting per l'Amicizia fra i popoli lo scorso 23 agosto - costruisce lo spaccato di un contesto scolastico fuori dalle aule, focalizzato sulle dinamiche di relazioni spontanee e di momenti di gioco. Così, una partita di calcio e un pallone che sfugge al controllo, danno il via ad un'avventura che incrocia una gamma di atteggiamenti tipici nei giovanissimi sempre animati da tante curiosità, interrogativi, sensibilità, e voglia di cambiare il mondo.
L'occhio di due ragazzi, capitati in mensa fuori orario, cade casualmente sul cibo, sui quantitativi di alimenti intatti, ceste di pane, yogurt, pere e budini, che finiscono nei sacchi neri della spazzatura, buttati ogni giorno. Mentre ogni giorno, o quasi, dai telegiornali giungono notizie allarmanti sulla crisi e sull'incremento di "nuovi poveri" che non riescono a sbarcare il lunario. Un'incongruenza affrontata con passione dai giovani protagonisti della storia che faranno rimbalzare il "caso" anche in famiglia costringendo il mondo adulto ad ampliare la riflessione e ad approfondire la ricerca fino all'affacciarsi di una soluzione.
Il lieto fine della "favola", con l'arrivo del "furgoncino bianco" con la scritta Siticibo e gli addetti pronti al ritiro e ridistribuzione di surplus alimentari da sottrarre alla pattumiera, diventa l'inizio di una storia reale, quella che chiude le pagine del libro agganciandosi all'esperienza della Fondazione Banco Alimentare Onlus, realtà da vent'anni in azione "contro lo spreco contro la fame", secondo lo slogan ispirato da una frase di Madre Teresa di Calcutta: «Ciò che mi scandalizza non è che esistano poveri e ricchi - aveva suggerito -, ma che esista lo spreco». Proprio per dare eco a questo intento, far conoscere e sostenere l'articolata rete di iniziative che nel tempo si sono consolidate e che hanno visto decollare anche Siticibo, segmento della stessa attività di recupero e distribuzione di eccedenze nell'ambito di cibi freschi e deperibili, Jeanne Perego, d'origine comasca e oggi pendolare fra Italia e Baviera, ha messo a disposizione la sua arte. Si rintraccia una pista tutta lariana in questa sua avventura professionale con dichiarato intento solidale espresso nella decisione di devolvere i diritti d'autore alla Fondazione Banco Alimentare Onlus: «Tutto è nato da una serie di combinazioni e di incontri - racconta la Perego - Volando da Monaco a Malpensa mi era capitato sotto gli occhi un articolo su Siticibo, sull'imponente viavai di cibo fresco ritirato da mense e supermercati e ridistribuito in tempi brevissimi a nuovi destinatari. Qualche giorno dopo ricevevo da un'amica, Monica Molteni, che a Como coordina da qualche anno Siticibo in città, un invito ad una serata per la presentazione della stessa iniziativa», prosegue la scrittrice che, partecipando a quell'evento organizzato a Cernobbio, accostò per la prima volta da vicino un mondo dove ogni ragionamento scorre sul filo di derrate da trasportare, mezzi dotati di celle frigorifere, puntualità di contatti, disponibilità di volontari che si incarichino con continuità di far funzionare ogni ingranaggio dell'intero sistema. «Il segreto dell'operazione anti-spreco sta tutto nella possibilità di realizzarlo a costo zero grazie al sostegno di un robusto volontariato» suggerisce l'autrice ricordando, in quella medesima occasione, il significativo l'incontro con Marco Lucchini, presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus, la stessa che organizza la Giornata nazionale della Colletta nei supermercati, e con un'altra amica comasca, Cecilia Canepa, promotrice della legge del Buon Samaritano, in vigore dal 2003, che introdusse in Italia la possibilità prima di allora non consentita dalla legge, di recuperare cibo deperibile da donare a enti e comunità di accoglienza. «La loro mobilitazione mi aveva entusiasmato, mi ero subito chiesta cosa potessi fare per sostenere l'opera... In un attimo mi venne l'idea: "se volete, vi regalo una storia"».
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