Cultura e Spettacoli
Lunedì 27 Settembre 2010
L'adolescenza raccontata
da studentesse-scrittrici
Coordinate dal professor Gerardo Magliacano, le allieve dell'Istituto per il turismo Ezio Vanoni di Menaggio hanno affrontato temi complessi e delicati, nel volume "L'adolesce(me)nza", che verrà presentato il 28 settembre alle 21, nella biblioteca della loro scuola.
Thomas Mann scriveva: «l'adolescenza ha un infinito in sè che si riduce in niente». Infatti l'adolescenza, vera, dura solo fino ai diciotto anni, perché dopo quest'età si è costretti dll'accesso al voto, alla patente, insomma, all'assunzione di responsabilità e dei diritti doveri della maggiore età, e di conseguenza si rinuncia a ciò che è l'infinito e la sua osservazione. Per capire meglio questo, si consiglia la lettura del libro «L'adolesce(me)nza salverà il mondo» edito da Greco & Greco scritto da tredici ragazze adolescenti e curato da Gerardo Magliacano. Il libro è nato durante il laboratorio di scrittura creativa per gli studenti dell'Istituto per il turismo Ezio Vanoni di Menaggio. Le ragazze hanno dovuto lavorare sodo, soprattutto quando la casa editrice milanese ha accettato di pubblicare il loro libro. «È in quel momento che finisce il sogno è inizia la realtà. È con la certezza della pubblicazione che il sogno deve dare spazio alla sua realizzazione attraverso la disciplina ed in lavoro serio e costante», queste sono le parole di Gerardo Magliacano, loro professore, che le ha seguite con determinazione alternando comprensione e durezza in tutto il percorso creativo. Hanno affrontato temi diversi, in modi diversi, dalla poesia, al racconto al fumetto. Tutti temi di cui si parla nella vita di tutti i giorni, ma che loro comunque vivono e sui quali hanno opinioni ben precise, che noi non conosciamo perché non vogliamo conoscere, perché non vogliamo uscire dalla nostra eterna adolescenza. In questo libro, invece, troviamo le loro opinioni, il loro vedere e analizzare il mondo in cui vivono. Questo mondo è quello che noi apparecchiamo per loro tutti i giorni, e questo libro ci offre la possibilità di sapere se è un desco adatto a loro. Di fronte alla foto terribile di un bambino denutrito nasce la poesia «Ho visto un bambino». La foto è scioccante, di quelle che impressionano, c'è un rifiuto iniziale a guardarla, ma poi basta un po' di coraggio ed attenzione e dalla penna di un'adolescente escono parole di grande profondità, che non raccontano solo quel bimbo, ma il nulla che lo circondano e che circonda anche noi. Le nostre giovani scrittrici hanno scritto di omosessualità, integrazione razziale, pena di morte, fame, vita di tutti i giorni con il linguaggio tipico dell'adolescenza, ma senza la sua approssimazione. Sono state aiutate da Gerardo Magliacano a trattare la scrittura come lavoro vero e proprio di ricerca, come deve essere. Per cui hanno verificato le loro fonti, hanno studiato la storia e le abitudini dei luoghi dove hanno ambientato le loro storie. La lettura di questo libro apre il nostro cuore a molte speranze. Alla speranza che l'adolescenza, quella vera, esiste ancora e sta bene. Alla speranza che la scuola italiana, anche se è in gravi condizioni di salute, non è ancora morta grazie a professori come Gerardo Magliacano che mettono tutto il loro impegno a seguire i propri ragazzi. A che esistono scuole dove questo tipo di insegnamento viene incoraggiato. Ma oltre alla speranza, vi è anche la certezza che tutto il ricavato della vendita del libro andrà alla costruzione di un pozzo in Kenia, perché la letteratura può essere, e molte volte è, impegno sociale. Il libro verrà presentato il 28 settembre alle 21, nella biblioteca dell'Istituto Ezio Vanoni a Menaggio.
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