Cultura e Spettacoli
Venerdì 01 Ottobre 2010
Addio a Raffaele De Grada,
critico d'arte vicino al Lario
Con il comasco Gauli fu tra i fondatori di "Corrente", il movimento artistico che reagì al fascismo. In città svolse anche attività didattica. Il suo principale ruolo di insegnamento fu però all'Accademia di Brera.
Lutto nel mondo dell'arte e cordoglio nel Comasco, per la morte di Raffaele De Grada, critico e storico dell'arte milanese. Aveva 94 anni. Figlio d'arte - suo padre, che aveva lo stesso nome era un apprezzato pittore - aveva preso parte, giovanissimo, all'esperienza del movimento antifascista «Corrente», con Treccani e il comasco Gauli. Nato a Zurigo, iniziò a pubblicare articoli d'arte su «L'Italia Letteraria», «L'Orto», «Augustea». Arrestato dai fascisti nel 1938 e nel 1943, De Grada, dopo aver fatto due anni di guerra in Sicilia, è partigiano combattente, prima organizzatore a Milano e in Lombardia, poi in Toscana, dove partecipa alla liberazione di Firenze. Commentatore politico e dirigente Rai da 1944 al 1952, ha diretto le riviste d'arte e letteratura «Il '45» e «Realismo». Già deputato per il Pci e consigliere comunale a Milano, è stato critico d'arte per «L'Unità», «Giorni-Vie Nuove», «L'illustrazione Italiana». Per decenni è stato il critico più autorevole del "Corriere della Sera". I suoi saggi di storia dell'arte per le scuole hanno formato molte generazioni di studenti delle superiori. Ha insegnato Storia dell'Arte all'Accademia di Brera, ha diretto l'Accademia e la Pinacoteca Comunale di Ravenna e l'Accademia di Arte e Restauro di Como.
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