Cultura e Spettacoli / Lago e valli
Mercoledì 06 Ottobre 2010
Da Carate Urio a Raidue
per disegnare Voyager
Davide La Rosa ha trent'anni e fa il fumettista, sul suo blog ironizzava sulla trasmissione attraverso i suoi disegni, Giacobbo l'ha notato e lo ha voluto in tv
Il fumettista e vignettista Davide La Rosa, trent'anni, originario di Carate Urio, sarà infatti la new entry di questa edizione della trasmissione di Viale Mazzini. Una new entry senza precedenti: il suo compito, infatti, non sarà quello di spiegare i lati oscuri della realtà e della storia – oggi, ad esempio, Voyager parlerà della tomba di Tutankhamon, ndr. -, bensì quello di strappare un sorriso ai telespettatori, con alcuni fumetti-parodia, da lui stesso realizzati. E, proprio la vena comica, abbinata a quella artistica, ha spinto gli autori e lo stesso conduttore del programma a puntare su di lui. “Tutto è nato grazie al mio blog, www.lario3.splinder.com – spiega il giovane lariano, che oggi vive a Faenza -: nel 2008, ho cominciato a pubblicare sul web alcune strisce di fumetti, che rappresentavano proprio una parodia di Voyager, programma che guardavo da diversi anni. Lo scorso anno, Giacobbo e i suoi autori hanno “scoperto” i miei disegni e, dato che volevano rinnovare in alcuni aspetti la trasmissione, mi hanno contattato, proponendomi di partecipare a questa edizione”. Nel corso delle sei puntate previste, Davide avrà, ogni volta, due spazi: uno a metà trasmissione, durante il quale, tramite una striscia di fumetti, “affronterà” in maniera ironica uno degli argomenti trattati e uno alla fine, in contemporanea con i titoli di coda. Per lui, sarà, di fatto, l'esordio sul piccolo schermo. “Nel 2001 andai ospite a una trasmissione di Espansione Tv, per presentare un fumetto che avevo autoprodotto – racconta -, ma stavolta sarò fisso in studio. Il mio obiettivo è soprattutto quello di attirare l'attenzione degli editori, per poter pubblicare altri libri”.
La Rosa, infatti, nel 2007, ha già pubblicato un'opera a fumetti, intitolata Dio (Valter Casini Editore), della quale è uscita, nel 2009, anche un'edizione aggiornata. “Da sempre, amo i fumetti – aggiunge il giovane lariano – e pian piano questa passione è diventata un lavoro vero e proprio : ho fatto un corso a Bologna nel 2001, poi ho continuato a disegnare. Mi piace mettere in scena avventure comiche e, come nel caso di Voyager, parodie”. Nelle sue “strisce”, invece, solitamente la politica trova poco spazio. “La satira mi piace decisamente meno – conclude La Rosa -: posso inserire qualche riferimento, ma, in generale, non prendo come oggetto dei miei disegni la nostra attuale situazione politica”.
Marco Castelli
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