Cultura e Spettacoli
Venerdì 08 Ottobre 2010
Paolo e Francesca,
Dante da rileggere
In apertura alle iniziative della società "Dante Alighieri" di Como, il 9 ottobre alle 21, all'Istituto Carducci di via Cavallotti 7, si terrà la lettura del V canto dell'Inferno. Interverrà Donato Pirovano, apprezzato esperto del poeta toscano, professore all'Università del Molise, ma di origine comasca.
È una storia che ricomincia, finalmente, quella della gloriosa Società Dante Alighieri, a Como. Una storia che si era interrotta alla fine degli anni '90 e che ora, anche per l'impulso del compianto prefetto, Sante Frantellizzi, riprende a vivere, dopo una lunga fase di organizzazione, cominciando nel modo più logico e conveniente: con un evento eccezionale per l'argomento e per il prestigio del relatore.
L'argomento è ovviamente Dante e il canto che sarà letto e commentato è forse il più celebre, il V dell'Inferno, quello per intenderci di Paolo e Francesca, ben noto a tutti e impresso nell'immaginario collettivo come una delle più straordinarie e commoventi storie d'amore di tutti tempi.
A proporcelo è uno studioso ben noto all'ambiente culturale comasco, il professor Donato Pirovano, che della città è originario e si è diplomato al Liceo Volta. Residente attualmente a Milano, è docente di Letteratura italiana presso l'Università degli Studi del Molise, dove a partire dal 2005 svolge una fervida attività didattica, tenendo seminari, conferenze ed esercitazioni. Con all'attivo studi e pubblicazioni di argomento letterario, che spaziano entro un arco di interessi molto ampio (da Petrarca, a Boccaccio, a Machiavelli), si è dedicato in particolare a Dante, del quale ha esplorato l'opera, impegnandosi anche in numerose Lecturae dei Canti della «Commedia» in sedi prestigiose, come ad esempio la Casa di Dante di Roma. Particolarmente significativo, nel suo curriculum, lo studio su «Dante e il vero amore», pubblicato lo scorso anno, 2009, presso l'editore Serra di Pisa. Anche Como, dunque, non meno di altre città, può ben dire di aver ritrovato un'antica istituzione, che, benché minacciata da molte incognite (non ultima, l'assenza di ogni contributo economico statale), è ben decisa ad affermare i principi statutari per cui è stata fondata 120 anni addietro, in nome della cultura e dell'italianità. Oggi questo letargo pare che possa essere considerato finito, grazie all'impegno di un manipolo di volenterosi, che come si è adoperato per il suo risveglio, così promette di andare avanti con proposte incisive e necessarie (da novembre è previsto un Corso sulla nascita e lo sviluppo della Lingua italiana). L'appuntamento è per sabato 9 ottobre, alle ore 21, presso il «Carducci», in via Cavallotti. Non è d'obbligo alcun abito di cerimonia, ancorché siano attese autorità: basta l'amore per la Poesia e per la Cultura.
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