"E stasera suoniamo noi"
Le ragazze rubano la scena

di Christian Galimberti

Le rockabilly, attentissime a equalizzatori e rossetti. Le metallare borchiate, più jeans che gonnella. Più una schiera pressoché innumerabile di Joni Mitchell, folk singer armate di chitarra e voce, di casa anche sul Lario.
Non è Seattle, non è Londra, nemmeno il Canada. Ma Como e provincia – soprattutto, Cantù – dove il pink rock, il rosa delle chitarre con il distorsore acceso, si allarga a macchia d'olio. I maschietti rischiano qualche scivolone: «Tutto, ma non una ragazza che suona la batteria», uno dei tanti stereotipi scemi del giro alternativo.
E invece, "Le ragazze suonano". Titolo di una manifestazione estiva, con Nada e Paola Turci, possibile grazie ad alcuni finanziamenti pubblici, qualche mese fa. Soldini recuperati dalla cooperativa Mondovisione, i ragazzi della sala prove di Spazio Tribù. Oggi, "Le ragazze" prosegue in autogestione con un live, il primo mercoledì del mese, All'unaetrentacinquecirca, storico locale della città. Nuovissimo, il sito Internet leragazzesuonano.blogspot.com.
Base di un sistema sempre più organizzato, dotato di profilo Facebook. Tra le pasionarie del rock femminile, Alessandra e Caterina Colombo, sorelle gemelle, rispettivamente synth e batteria nelle Gretels, una delle migliori novità musicali di quest'ultimo anno.
«Con il gruppo, pezzi nostri, si procede un passo alla volta – spiegano le Gretels girls – questione di costanza. Non abbiamo mai saltato una prova. Stiamo registrando. Pensiamo di promuoverci al di fuori della provincia. Il blog? Sta andando bene. Il sito è già un punto di riferimento per le ragazze che suonano». La rivoluzione del pentagramma parte dalla rete. «Andiamo ai concerti con una fotocamera, prepariamo videointerviste da pubblicare on line, scriviamo recensioni. Aiuta magari a vincere una certa diffidenza su un aspetto: sul fatto che le ragazze non sappiano suonare.
Invece, esiste questo sottobosco femminile, magari poco conosciuto. Ma c'è». A volte, mannaggia alle mamme. «La chitarra – aggiungono le Colombo – è vista come uno strumento maschile. Si preferisce mandare le bambine a lezioni di violino».
Gli effetti collaterali sono imprevedibili. «Dal pianoforte sono passata al basso – l'appunto di Claudia Bordoli, bassista nelle The New Theory – nel gruppo, oltre a me, ci sono Diletta, Giulia e Valeria. Proponiamo cover: Red Hot Chili Peppers, Green Day, Nirvana. Per ora, abbiamo un pezzo nostro, "Here in my mind", un brano pop. Forse impieghiamo troppo a scrivere, ma siamo perfezioniste». Claudia, conosciuta anche come «Clo», il nome in cui firma foto di live e backstage, è tra le anime del sito in rosa: «La rete funziona, qualche musicista si è fatta sentire dalla Puglia». Tutte al femminile pure le 19enni Rockaway Peaches, chitarra-basso-batteria, sparse tra Cantù e Mariano. Segni particolari: punk rock. «Abbiamo iniziato a suonare insieme perché ci divertiva – spiegano Giulia Flowers, Valeria Perseo e Gloria Frassoni – nel nostro gruppo c'era anche un ragazzo. Ma noi tre insieme è meglio». La sottile linea rosa si espande anche a Nord, tra Erba e Como. Il progetto Meme – Oriana Castelnuovo basso, Marta Gaffuri batteria, Valeria Misfatto Pezzatti voce e chitarra, Sofia Di Giorgio chitarra – ha come sottotitolo "Girls in rock". «Volevamo creare sound e immagini nuove, da qui l'idea di formare una band tutta al femminile – dichiarano – il reciproco rispetto e la determinazione hanno fatto sì che il gruppo trovasse, in breve tempo, la giusta alchimia.
Siamo impegnate nella realizzazione di un nuovo repertorio dal gusto rock, un po' vintage. Puntiamo a suoni caldi e ricercati, presentati con stile e la giusta dose di aggressività». Che di certo non manca alle Wicked Asylum, posizionate tra l'hard rock e l'heavy metal. Banshee, Mary, Sappy, Vale, Cioppa. «Abbiamo interessi vasti e, all'interno del gruppo, differenti – confessano – ma i diversi gusti si fondono nella composizione di pezzi nostri».
Il riferimento, tra le cover in scaletta. Con brani decisamente grintosi come "Play me Hard" delle Crucified Barbara, un'altra all-female band, bellezza e intraprendenza dalla Svezia. Post-gotiche a tutti gli effetti, invece le Martin the Villain, tra folk e renaissance rock, la musica ispirata al periodo rinascimentale: sono partite con qualche concerto. Infine, le soliste. Da anni, è sulla scena Claudia Manili, conosciuta anche come Inda. «Ci sono chitarriste davvero brave – spiega – a volte, le ragazze faticano a trovare un gruppo: questioni di problemi di caratteriali. Anche se spesso sono gli uomini a fare le prime donne. C'è interesse vero, attorno a queste quote rosa. Ma le persone in gamba non hanno bisogno di affrancarsi come genere femminile». Lei, insieme ai due ragazzi degli His Electro Blue Voice, può vantare un vinile 45 giri prodotto da una piccola etichetta indipendente di San Francisco, "Animal Verses".
Infine, per chi volesse serate in disco, niente paura: ci sono anche le she-dj. Come Donut – Donatella Tenchio – attiva soprattutto nel Milanese. Arrembaggio.

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