Cultura e Spettacoli
Domenica 09 Gennaio 2011
Benvenuti a cena
nella terra dei ghiacci
In Lapponia bar realizzati nella neve, con bicchieri di ghiaccio. E' solo una delle singolarità che offre questa terra del Circolo Polare: leggete il reportage de La Provincia.
I numeri sono piccoli, ma i pensieri grandi come l'apertura della Lapponia al mondo. Dal comune capofila della regione lappone, Ivalo, partono infatti molti voli da e per il resto dell'Europa e ci arrivano anche i low cost che se ne fregano di neve e ghiaccio. Si potrebbe collegare la presenza di un aeroporto alla grandezza del territorio della cittadina, invece non è così. Ivalo, a nord del paese di Babbo Natale, ha poco più di quattromila abitanti, piste aeree ghiacciate e innevate d'inverno, ma mai bloccate. I voli arrivano e partono regolarmente e sull'aereo si sale attraversando, a piedi, uno spiazzo più piccolo del cortile di qualche industria brianzola. Degli abitanti di Ivalo, una parte è di origine Sami, la popolazione autoctona della Lapponia che parla ancora il Sami e conserva tradizioni e oggetti che mostra ai turisti. In pochi giorni non si capisce certo cosa sia la Lapponia, ma viaggiando sulle strade di neve battuta si ha almeno un'idea di quanto la regione sia abitata. Poco. Bisogna intendersi sul termine "abitato", al Circolo Polare non lo intendono come noi. Si possono percorrere chilometri senza incontrare una casa, e quando la si incontra, è in fondo a stradine isolata dalle altre, appena distinguibile nel bianco totale. Le finestre della case sono sempre illuminate e non c'è davanzale che non metta in mostra il candelabro di legno rosso con sette candeline, sempre accese, alcune elettriche. Poca gente dunque, ma molto ospitale e molto più calorosa della temperatura (-17 con punte di -30) esterna. In Lapponia cercano di tenersi stretti i turisti perché, con un clima non generoso di sole e luce e una terra per gran parte dell'anno ghiacciata, l'attività turistica è una delle poche gestibili.
I Sami abitano a nord di Rovaniemi, e ai turisti mostrano le loro tipiche tende, le kote, in pelle di renna, muratura o legno (dicono che le hanno abitate fino agli anni Cinquanta). Al centro delle kote c'è sempre un braciere per scaldare la minestra di verdure, la tisana di mirtilli rossi, arrostire le salsicce, di renna, e scongelare i turisti. C'è da dire che il turista si diverte, ma non si scongela del tutto, visto che dentro la kota l'acqua nel suo bicchiere diventa ben presto ghiaccio...
In Lapponia è facile trovare anche igloo che sembrano ville arredatissime, ma i mobili sono di ghiaccio, letti compresi e anche i bar sono di ghiaccio, con il listino prezzi inciso su un lastrone di ghiaccio scolpito sul bancone, pure di ghiaccio, anche le poltrone, i tavolini, i bicchieri sono in ghiaccio, lampade e le suppellettili. Tutto è bianco e azzurro ghiaccio, anche i parchi gioco per i bambini, e se i bambini in Italia si tuffano nelle palline di plastica colorata nei recinti di rete dei centri commerciali, al caldo, quelli di Napapiri si rotolano nelle stesse palline, ma dentro un mini igloo. Può capitare in Italia di trovare un pony che traina un calessino per bambini? In Lapponia, al calessino c'è legata una renna, che lavora anche per gli adulti e li traina su slitte in mezzo a boschi innevatissimi, bui e silenziosi. Sgobbano anche i cani husky, che scalpitano, eccitatissimi, in attesa di trainare a tutta velocità la slitta, guidata da ignari turisti shakerati per chilometri nei boschi bianchi. L'esperienza è meravigliosa, a patto di avere un buon senso dell'equilibrio e di non finire a testa in giù nel metro di neve che riempie ogni centimetro della pista e del bosco.
Ma la Lapponia non è solo questo, che già è tanto; nel periodo invernale è anche sport, soprattutto sci, da discesa (ma nulla a che fare con le piste dei monti italiani) e da fondo (in questo invece i finlandesi ci battono). Sciare è un imperativo in Lapponia, come concedersi una sauna, e nella più prestigiosa stazione sciistica lappone, Saariselka, si hanno a disposizione più di duecento chilometri di piste da fondo illuminate, visto che in inverno la luce, fioca, c'è al massimo per un paio d'ore la mattina. A proposito di luce, Lapponia è anche sinonimo di aurora boreale. Bisogna avere una discreta dose di fortuna per poter vedere questo straordinario fenomeno, ma se capita non lo si dimentica. L'aurora, a dispetto del termine, la si vede la sera se il cielo è tersissimo. Appare all'improvviso come una pennellata luminosa nel cielo nero ed è spesso verde-gialla. Non è facile farsi spiegare dai Sami cosa sia perché per loro è un fenomeno consueto, ma si impegnano a segnalarla e motivarla. È generata, dicono, dalla luce del sole, che non si vede, che incontra particelle d'ossigeno. Il fenomeno è molto più complicato, ma è meglio fingere di aver capito e godersi l'emozione. Fa freddo, nella kota la torta Sami di cioccolato e la tisana di mirtilli aspettano.
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