Cultura e Spettacoli
Domenica 16 Gennaio 2011
"Viva Verdi", navigare a teatro
tra musica, arte e letteratura
Micheli, in che modo spera di avvicinare il mondo del melodramma a quello dei ragazzi under 18? Sembrerebbe un'impresa difficile…
Difficile ma stimolante, visto l'entusiasmo allo stato puro che abbiamo incontrato tra gli studenti partecipanti al progetto. Il punto cardine su cui si basa "Viva Verdi" è l'idea che l'opera si avvalga dello stesso “linguaggio” cibernetico che sta alla base di Internet, la grande Rete informatica. Il melodramma, più di molti altri generi espressivi, come il linguaggio cinematografico o ancora quello della tv, si presta magnificamente a ricreare, con naturalezza, il mondo reale. In più, grazie all'opera, è come se ci trovassimo in rete. I collegamenti, le analogie, i riferimenti che uniscono il melodramma a tanti altri ambiti, sono sorprendenti e piacciono ai ragazzi che sono abituati a volare sulla tastiera e a cogliere, quasi in contemporanea, stimoli diversi.
La ricchezza passa anche attraverso un allestimento scenico fastoso?
No, siamo all'opposto. Abbiamo deciso di puntare su elementi scenici minimali, anche per non rischiare di “distrarre” il pubblico con dettagli secondari. Quello che ci interessa è catturare il pubblico agli aspetti più veri e preziosi del genere operistico.
La musica e il teatro saranno comprimari?
Non ci siamo spaventati per la difficoltà dell'ascolto che l'opera verdiana presenta. La fruizione dell'opera sarà assolutamente adeguata e l'aspetto musicale preponderante. In più, la presenza sulla scena di un'artista come Monica Colonna, abituata a collaborazioni prestigiose e entusiasta di questo progetto, rende lo spettacolo davvero importante e pronto per essere apprezzato anche da coloro che conoscono e amano l'opera da sempre.
Dopo questo omaggio a Verdi, come potrebbe proseguire il programma di Opera.it nei prossimi anni?
Credo che Mozart sarebbe l'autore ideale per continuare questo programma di avvicinamento dei giovani ad un mondo meraviglioso e per nulla museale.
Sara Cerrato
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