Cultura e Spettacoli
Lunedì 24 Gennaio 2011
Morandini e il cinema:
"Attori meglio dei registi"
Il 25 gennaio, alla libreria Feltrinelli di Como (ore 18, ingresso libero) il celebre critico, comasco d'origine ed ex allievo del liceo Volta, presenta l'edizione 2011 del suo celebre dizionario sui film dell'anno.
Si occupa di cinema da sessant'anni, molti dei quali vissuti a Como dove ha frequentato il Ginnasio e dove, anno 1947, ha fondato il primo cineclub cittadino. Anche se ritorna spesso nella Convalle, si avverte ancora un'emozione nella voce di Morando Morandini quando si rende conto che La Feltrinelli, dove presenterà l'edizione 2011 del suo celebre dizionario dei film il 25 gennaio alle 18, si trova in via Cesare Cantù, proprio a pochi passi dal Liceo Volta dei suoi ricordi. «Il mio amico numero uno, e intendo anche in senso cronologico - racconta con un sorriso - è Antonio Spallino, che è stato assessore all'urbanistica e poi sindaco». Com'era la città dell'immediato dopoguerra? «C'era una certa vita culturale però, questa è un'idea che mi ero fatta, si trattava soprattutto di milanesi che erano sfollati da queste parti che portavano un po' di vivacità». Il discorso verte subito sul cinema, una passione, un lavoro, qualcosa che accompagna per tutta la vita, contagiando tutta la famiglia visto che il «Morandini» è un prodotto dell'ingegno collettivo anche della moglie Laura e dalla figlia Luisa. «Ho appena scritto un articolo sulle mie speranze per il decennio che si è aperto con il 2011 - anticipa - Una cosa mi preme sottolineare: il livello medio dei nostri attori è superiore a quello degli sceneggiatori e dei registi. Quando scorro il pressbook di qualche film, nelle biografie degli interpreti vedo che lavorano anche in teatro e in televisione». Più versatili e meno snob, quindi. «Ci sono brave attrici come la slovacca Barbora Bobulova o la polacca Kasia Smutniak, e non sono le sole, che recitano in italiano, a differenza di quanto accadeva in passato, quando le straniere venivano doppiate». Le speranze di Morandini per il nuovo decennio risiedono in alcuni “giovani degli anni Sessanta” come Olmi, Bellocchio e Bertolucci («Entrambi, non solo Bernardo ma anche Giuseppe»), si aspetta grandi cose da Martone, «ma un po' da tutta la scuola napoletana che ha dato tanto all'Italia, anche per il teatro e la letteratura», da Amelio ma pure da Avati e Verdone, «sottovalutati da una critica che non tiene conto delle punte più alte del loro lavoro». Tra i nomi meno noti al pubblico segnala indipendenti come Luigi Faccini e Daniele Segre mentre conferma l'apprezzamento per Giorgio Diritti: quest'anno la copertina del volume è andata, doverosamente, a «L'uomo che verrà». Un incontro, quello di oggi, che è quasi un antipasto per «Il cinema italiano. 6. Festival a Como», dal 29 gennaio al 5 febbraio all'Astra, che in conclusione vedrà tra gli ospiti anche Luisa Morandini con il «Cinequiz» che mette in palio proprio il dizionario di famiglia.
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