Cultura e Spettacoli / Como città
Mercoledì 02 Febbraio 2011
Maddalena Crippa al Sociale:
<Nuda sul palco con Gaber>
L'attrice domani sera da sola in scena a recitare, riadattato, E pensare che c'era il pensiero uno dei lavori più applauditi di Gaber e Luporini
Signora Crippa, come si è accostata al teatro e alla personalità artistica di Giorgio Gaber?
Su proposta di Emilio Russo, mi sono avvicinata a Gaber, artista di cui conoscevo molto, ma non tutto. E' stato l'inizio di un percorso lungo molti mesi, in cui mi sono dedicata con grande cura allo studio del teatro -canzone gaberiano, centellinandone ogni parola. E' così che ho scelto "E pensare che c'era il pensiero".
Con quale approccio, interpreta Gaber?
All'insegna della libertà e della verità assolute. Il pubblico non vedrà un'artista che "rifà" Gaber, poiché ho deciso di imprimere il mio segno. Naturalmente, le parole sono quelle originali ma io le mescolo, taglio, modifico, riarrangiando anche le canzoni, grazie a Gagliardi che ha saputo dare grande originalità.
Quale il risultato di un intervento così deciso e coraggioso?
Sulla scena i fan di Gaber ma anche il pubblico giovane che non lo conosce, ritroveranno il "Signor G" in tutta la sua statura e identità ma senza l'ingombro del suo ricordo celebrativo. Io assumo la sua parola, la servo e la restituisco integra, vera, sgombra di elementi che potrebbero essere percepiti come datati.
Va anche coinsiderato che, per la prima volta, una donna si cimenta nel teatro gaberiano…
E' un punto d'orgoglio. In un momento in cui noi donne siamo vilipese, usate, gonfiate, ferite, svuotate, ridotte a stereotipi io sto lì sulla scena, "nuda" e senza trucchi, ad interpretare un autore dalla parola viva. L'approccio femminile fa leggere i testi del teatro - canzone in un'atmosfera diversa, più intima e di profondità maggiore. Una profondità che si riflette sempre su chi guarda.
Cosa pensa del "pessimismo" degli ultimi anni di Gaber? Cosa emerge di questo, nella sua interpretazione?
Molti sottolineano il fatto che l'ultimo Gaber sia ripiegato su se stesso e sfiduciato nel mondo. Del resto, aver previsto, con una tale lucidità le nostre degenerazioni, poteva lasciare sconforto nell'uomo Gaber. Io però trovo che anche nei passi più cupi ci sia la scintilla della speranza, che nasce dall'invito, forte, a tutti noi, di ritornare ad "esserci" come persone, a partecipare, a prescindere dagli schieramenti. In un momento buio come quello che attraversiamo, è un messaggio non solo attuale ma necessario.
Un impegno che, per Maddalena Crippa, si traduce nell'arte e nel teatro - canzone?
Sì, il mio prossimo progetto dovrà essere un invito a tutti noi italiani a rinascere come collettività, come popolo, con il recupero della bellezza e dell'eleganza.
Sara Cerrato
E pensare che c'era il pensiero, Como, teatro Sociale, domani, ore 20.30. Biglietti a 22.50 euro. Info:031/270170 e www.teatrosocialecomo.it.
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