Cultura e Spettacoli
Mercoledì 09 Marzo 2011
Caramel rilancia
"Campo Urbano"
Il critico e storico dell'arte comasco è protagonista di spicco delle più interessanti mostre del momento, come quella dedicata a Torino ad Osvaldo Licini. Dal 14 aprile, invece, la vitalità dell'esperienza comasca del 1969 invaderà lo spazio espositivo del Museo del Novecento, a Milano. Da non perdere.
Luciano Caramel è protagonista di una stagione di mostre imperdibili. A partire dall'importante retrospettiva dedicata a Osvaldo Licini dalla Galleria d'Arte Moderna di Torino che si chiude il 20 marzo e vede nel comitato scientifico il noto critico e storico dell'arte comasco. I capolavori del maestro del Novecento in esposizione presentano il suo percorso di ricerca dagli anni Dieci al 1958 quando con la partecipazione alla XXIX Biennale di Venezia conquista il Gran Premio internazionale per la pittura. Ci sono le opere segnate dai contatti con l'ambiente parigino, ma soprattutto quelle dell'avvicinamento all'astrattismo internazionale e nazionale fino alle ultime caratterizzate da una variante fantastica. Luciano Caramel scandaglia nel testo in catalogo (Electa) la figura anomala di Osvaldo Licini (Monte Vidon Corrado 1894-1958) nei suoi complessi rapporti con l'astrattismo degli anni Trenta e con gli artisti comaschi. Un'altra occasione per riflettere su pagine di storia dell'arte scritte in riva al Lario sarà la mostra «Fuori! Arte e spazio urbano», a cura di Silvia Bignami e Alessandra Pioselli, a Milano dal 14 aprile al 4 settembre. La vitalità di «Campo Urbano» invaderà lo spazio espositivo temporaneo del Museo del Novecento al piano terra della manica lunga dell'Arengario dove le vetrate consentono ai passanti di cogliere alcuni aspetti dell'iniziativa con video freschi di restauro e sequenze fotografiche. Al centro della riflessione ci sono i cambiamenti sociali e culturali degli anni '60 nelle arti visive. Lo storico evento «Campo Urbano. Interventi estetici nella dimensione collettiva urbana», curato da Luciano Caramel a Como nel 1969, è uno dei modelli di riferimento della stagione in cui gli artisti scendevano in strada, andavano nelle piazze, fuori dai musei e dalle gallerie per incontrare un vasto pubblico con performance, azioni, installazioni e sculture. Tra i protagonisti si ricordano Bruno Munari, Giulio Paolini, Giuliano Collina, Mario Di Salvo, Carlo Ferrario, Luciano Fabbro, Dadamaino, Francesco Somaini, Ico Parisi e Ugo La Pietra.La kermesse andata in scena il 21 settembre 1969 nel centro di Como fu la cartina di tornasole di un clima culturale e sociale rievocato dalla mostra milanese anche con «Arte povera + azioni povere» di Germano Celant, tenuta ad Amalfi nel 1968, il Festival del Nouveau Réalisme di Pierre Restany a Milano nel 1970 e «Volterra'73» di Enrico Crispolti. L'esposizione di carattere narrativo renderà i vari interventi con video e sequenze fotografiche, tra cui le indimenticabili immagini di Ugo Mulas dell'evento comasco presentate sotto forma di triplice proiezione. Per l'occasione verrà ristampato per i tipi di Electa il catalogo ormai introvabile «Campo Urbano, Como, 1969» a cura di Luciano Caramel, Bruno Munari e Ugo Mulas. In queste pagine di storia dell'arte si potranno ritrovare i volti e le opere di quel giorno di fuoco a Como dove gli happening nel centro storico colsero lo Zeitgeist, ma accesero i j'accuse di una città da sempre codina.
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