Cultura e Spettacoli
Giovedì 10 Marzo 2011
L'istinto alla pace
è nel nostro Dna
Nel pieno delle tensioni internazionali e dei "venti di guerra" in Nord Africa, il celebre oncologo interviene con una teoria scientifica a favore dell'orientamento non violento della persona. Leggi su "La Provincia" dell'11 marzo, l'estratto dell'introduzione del volume, firmata da Alessandro Cecchi Paone.
Umberto Veronesi, oncologo e ideatore dell'associazione "Science for Peace", spiega con entusiasmo le ragioni che lo hanno portato a scrivere il libro «Scienza e pace» (Passigli Editori), in dialogo con il giornalista e divulgatore scientifico Alessandro Cecchi Paone e, più in generale a intraprendere un progetto di livello internazionale.
Professore, cosa significa «Science for Peace»?
Si tratta di un movimento basato sulla ragione, che si propone di convincere gli scienziati a muoversi concretamente in favore della pace. La scienza è universale, non ha barriere politiche, etniche e religiose e, quindi, può diventare un punto di partenza per il dialogo fra i Paesi. Tra l'altro, lo stesso Dna biologico è strettamente collegato con la pace, perché la sua essenza è il mantenimento della specie.
La storia, però, ha spesso collegato la scienza con la guerra…
La scienza si divide in tanti settori: uno di questi è la tecnologia, che è autonoma e non conosce barriere morali, perchè risponde al mercato. Se c'è una richiesta di armi, la tecnologia le produce per metterle in commercio. La scienza con la S maiuscola invece, da sempre risponde a valori ben precisi: la ricerca della verità, l'universalismo, ma soprattutto la funzione civilizzatrice, che è sinonimo di pace. Non c'è dubbio, però, che la scienza, in passato, abbia avuto le sue responsabilità.
L'esempio più lampante è la bomba atomica…
Sì, non tutti però sanno che quando la bomba atomica era pronta, nel 1945, 65 scienziati che studiarono il progetto chiesero a Truman di non utilizzarla, perché, dopo la morte di Hitler, non c'era ragione per farlo. Invece, il governo americano, per mostrare la sua potenza, decise di scagliarla contro due città inermi, Hiroshima e Nagasaki.
Nel libro, lei sottolinea che il progetto «Science for peace» ha obiettivi concreti….
Sì, uno di questi è la proposta di istituire un esercito europeo unico, che abbia una missione di pace: per le forze militari, infatti, tutti i Paesi spendono senza ragione una quantità enorme di denaro (si parla di 300 miliardi di euro in tutta Europa) e noi stiamo spingendo per far capire questo aspetto. Ad esempio, nei mesi scorsi mi sono apertamente schierato contro un progetto internazionale di realizzazione di 2700 cacciabombardieri. Oltre ad essere incostituzionale, l'acquisto di aerei da guerra richiede uno sforzo economico assurdo: soldi che, invece, possono essere spesi per la ricerca, per l'istruzione e per il sociale.
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