Cultura e Spettacoli / Como città
Domenica 20 Marzo 2011
La storia di Caterina
in balia dei violenti
La scrittrice Licia Badesi racconta stupri, violenze e infanticidi a Como, tra il 1820 e il 1862, ricostruiti attraverso la consultazione di 590 fascicoli all'Archivio di Stato di Como
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Lo studio, frutto della consultazione di ben 590 fascicoli dell'Archivio di Stato di Como, è orientato infatti su casi che riguardano in modo diretto le donne che, per diversi motivi, vengono chiamate davanti alla giustizia. Attraverso la consultazione delle antiche indagini custodite presso l'Archivio di Stato, l'autrice si fa spettatrice degli accadimenti che turbano le piccole comunità di un paese o di un borgo attraverso la ricostruzione dei singoli casi: «La mia attenzione - spiega Licia Badesi - si è concentrata sui personaggi, di cui ho cercato di tracciare un ritratto, o meglio un profilo approssimativo, perché in questi documenti è raro trovare quei particolari che, insignificanti per chi giudica, sono invece utili a chi, come me, voglia essere umile cronista di quei processi: la descrizione delle persone, il loro modo di vestire, il loro atteggiamento e tutto quello che in qualche modo può suggerire carattere e stato d'animo di chi deve affrontare un processo». Le indagini riguardano casi di infanticidio, aborto e stupro: le denunce per quest'ultimo reato, che costituiscono circa la metà dei casi presi in esame, sono emblematiche della drammaticità della condizione umana. L'autrice approfondisce un caso di stupro insieme a noi, che si svolse proprio a Como: l'evento riguarda una donna, di nome Caterina Fritz, una straniera originaria probabilmente di Hannover, ed è datato 25 giugno 1832.
Manuela Moretti
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Intervista a Licia Badesi