Cultura e Spettacoli
Martedì 19 Aprile 2011
La storia al "Bacio"
nella tela di Hayez
Tanti rimandi al Risorgimento nel celebre quadro esposto alla Pinacoteca di Brera, al centro della mostra per i 150 anni dell'Unità d'Italia
Povero Hayez, il suo bacio vollero tutti interpretarlo come quello d'addio del giovane soldato volontario alla sua amata, incarnazione dei più alti valori risorgimentali. In realtà, Hayez voleva rappresentare ben altro, ancora più risorgimentale, se possibile, e cioè che la nuova nazione nasceva dal vigore delle nuove generazioni che avevano combattuto per la libertà e che l'avrebbero fecondata, in sintesi, con il loro amore.
E, in un certo senso, la storia gli diede ragione se il suo «Bacio» arrivò fino a noi come l'emblema dello slancio sensuale del sentimento. Ora, all'Accademia di Brera, «Il bacio» diventa il fulcro della mostra «Hayez nella Milano di Manzoni e Verdi» che rimarrà aperta fino al 25 settembre. Si tratta di un articolato percorso che si snoda tra pittura, letteratura e musica, nello specifico tra Francesco Hayez, Alessandro Manzoni e Giuseppe Verdi, bandiere del Risorgimento culturale che ebbe in Milano una culla accogliente. Fu infatti a Milano che conversero le tre figure di spicco della cultura del tempo e che nel 1859, tre mesi dopo che Vittorio Emanuele II e Napoleone III avevano vinto insieme la seconda guerra d'Indipendenza, organizzò a Brera una mostra per celebrare la liberazione della Lombardia dagli austriaci.
Proprio allora Hayez presentò «Il bacio» lasciando attonito il pubblico davanti alla bellezza del quadro, dal 1886 conservato in Brera. La mostra, in corso ora in Pinacoteca, collega dunque Francesco Hayez, Alessandro Manzoni e Giuseppe Verdi dando la possibilità al pubblico di vedere gli autoritratti di Hayez, il ritratto di Manzoni del 1841, quello di Antonio Rosmini e Massimo d'Azeglio, oltre ai dipinti sacri «L'Archangelo San Michele» e «La Vergine Addolorata» che riportano agli «Inni sacri» di Manzoni. Portano invece a Verdi, che si avvaleva della collaborazione di Hayez per la messinscena delle sue opere, «I Vespri» e «I due Foscari». Si ammireranno in mostra anche il ritratto di Hayez a Gioacchino Rossini e quello di Verdi, dipinto da Boldini. Ad accompagnare la visione delle opere ci saranno le musiche verdiane, tratte dalle arie del compositore, e una proiezione multimediale.
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