Il "Città di Cantù"
da giovedì al Fumagalli

Al via le semifinali, dalle 15 - Nelle prove ha stupito la bravura di Gabrielle Chou, a sedici anni la più giovane concorrente

CANTU' - Si sono concluse oggi, mercoledì, al teatro San Teodoro, le eliminatorie (Classici e Romantici) del Concorso Internazionale per Pianoforte e Orchestra Città di Cantù. Giovedì, dalle 15 (ingresso libero), al teatro Fumagalli di Vighizzolo, in via San Giuseppe 9, si entra nella fase "calda" della gara con i semifinalisti (sezione Classici), accompagnati dall'Orchestra Mihail Jora di Bacau diretta da Ovidiu Balan. Domani le semifinali dei Romantici.
Nelle prove ha affascinato la sedicenne Gabrielle Chou, che ha mostrato una notevole maturità, ben oltre la sua età, con un'esecuzione per certi versi strabiliante del Concerto n. 1 di Chopin. La sua è una natura poliedrica, sa suonare sia il violino sia il pianoforte. A chiederle quale sia il suo strumento preferito, risponde: "Non saprei. Mi piacciono entrambi. Sono cresciuta studiandoli insieme e ognuno permette di esprimere sensazioni ed emozioni diverse". La Chou è anche compositrice: "Sono diventata grande con la musica classica. Mia madre mi faceva sempre ascoltare cd classici; questa musica è dentro di me. Amo compositori come Bach e Mozart e spesso compongo brani che si avvicinano al mondo classico da me prediletto, anche se non mancano spunti derivati dalla modernità". E la sua impressione della gara è buona: "Desideravo da tempo suonare un concerto intero con l'orchestra. In molte competizioni si esegue solo il primo movimento, qui a Cantù, invece, lo si può eseguire interamente. Per questo l'ho scelto. Non sono venuta a questo concorso per vincerlo, ma solo per partecipare, per migliorarmi. Voglio soprattutto confrontarmi con gli altri concorrenti provenienti da ogni nazione". Alcuni concorrenti, in effetti, sembrano bravi: Aurélie Samani (anche se è ancora nella sua fase evolutiva), Takashi Sato, Kateryna Titova, Gabrielle Chou e Anna Denisova (pure molto giovane). Tra un test e l'altro, una pausa sdraiati sul prato restituisce ai giovanissimi la loro spontaneità.
Alberto Cima

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Eco di Bergamo Il concorso di Cantù