Cultura e Spettacoli
Mercoledì 29 Giugno 2011
Susan Hillar a Como:
"L'arte? E' un sogno"
L'artista anglo-americana ha impostato l'intero laboratorio del Corso di arti visive (2-22 luglio) sul tema dell'inconscio. Con lei lavoreranno 20 allievi provenienti da tutto il mondo. Molti gli appuntamenti del Corso di arti visive. Prima di tutto il seminario «The Dream Seminar II», fino al 26 luglio, con 20 giovani selezionati su 350 da tutto in mondo. Dal 2 al 22 luglio, a Villa Sucota (inaugurazione alle 18) si terrà Corso Aperto, incontro tra artisti e visitatori, a cura di Cesare Pietroiusti. Il 14 luglio, il visiting professor Susan Hiller terrà la conferenza «The Provisional Texture of Reality». In calendario: la conferenza di Jan Verwoert, il 4 luglio e il 21 luglio l'incontro con Alexei Penzin, ricercatore dell'Institute of Philosophy Moscow. Il 21 luglio si assegna il Premio Epson FAR. Info: 031/233111.
Da qui sono passati Anish Kapoor, Marina Abramovic, Giulio Paolini, Ilya Kabajov, Joan Jonas solo per citare alcuni dei grandi artisti internazionali che sono transitati - per circa un mese - da Como, per insegnare al Corso superiore di arti visive della «Fondazione Antonio Ratti». Venti giovani promesse dell'arte, selezionati tra quasi 400, avranno quest'anno come insegnante Susan Hiller, artista americana, ma da decenni residente in Inghilterra, che terrà un ciclo di lezioni dal titolo "The dream. Seminar II", con una mostra personale (14 luglio-8 settembre). La Hiller, 71 anni, originaria di Tallahasse in Florida, è nota per il suo lavoro volto a recuperare tracce di memoria e storie, negli oggetti considerati "marginali", dalle cartoline alle carte da parati. Formatasi alla lezione dell'antropologia, del Minimalismo e del movimento "Fluxus", l'artista inviterà i suoi allievi - nel laboratorio - a prendere nota dei loro sogni, elaborando relazioni con culture e vissuti di diversi luoghi del mondo. È autrice anche di saggi, tra i quali "The J.street Project" (2005) e "After the Freud Museum" (1995).
Signora Hiller, quali saranno le linee guida della sua attività di visting professor al Corso di arti visive?
Credo di essere stata invitata non come professore, ma come una risorsa. Pertanto, la mia intenzione è di stabilire una relazione professionale con i giovani artisti che hanno aderito al corso. Questo porterà a condividere idee e esperienze.
Il suo lavoro con gli studenti sarà improntato al tema del "sogno", tra una dimensione individuale e uno sguardo "cosmico". In che modo porterà i partecipanti al corso a mettere i propri sogni al servizio dell'arte?
Ci saranno tre tipi di esperienze in programma per gli studenti. Prima vorrei presentare esempi di arte provenienti da altre culture, che porteranno a discutere sulle definizioni diverse del sogno in altri tempi e luoghi; poi insegnerò una tecnica che potrebbe essere pensata come la chiave dei sogni. Sarà un punto di riferimento per un'esperienza di gruppo che si svolgerà per tutta la durata del corso.
Il sogno va inteso come esperienza personale o influenza, in qualche modo, la vita collettiva?
I sogni restano oscuri e ineffabili, ma sono sempre interpretabili. Ogni società ne interpreta in modo diverso idee e ruolo. Pertanto si potrebbe concludere che, poiché conosciamo solo l'interpretazione (socialmente definita) e non i sogni stessi, per definizione, i sogni fanno parte della vita collettiva. Se i sogni effettivamente influenzano la vita collettiva dipende da come ogni società ne definisce il ruolo.
Parliamo della sua personale che verrà inaugurata a Como il 14 luglio nello Spazio Ratti. Manipolazione delle sequenze cinematografiche, fusione dei colori e della musica, lo spazio espositivo peculiare. Come vorrà "colpire" il pubblico?
Penso sia un errore confondere l'intenzione dell'artista con l'interpretazione dello spettatore, quindi non voglio pre-interpretare la reazione del pubblico alla mia prossima mostra. Tuttavia, penso che le persone possano essere molto sorprese vedendo la prova di stretti legami tra esperienze religiose tradizionali e visionarie e temi popolari della televisione e del cinema di oggi. Questo può o non può aprire una discussione su tali questioni.
Cosa pensa della vitalità e delle potenzialità dell'arte contemporanea in Italia? Il nostro Paese può partecipare, a pieno titolo, al dibattito internazionale?
L'Italia può e deve partecipare al mondo internazionale dell'arte in modo attivo. C'è almeno un movimento ampiamente diffuso e apprezzato dell'arte italiana dopo la seconda guerra mondiale, l'Arte Povera. Ci sono numerosi artisti di fama internazionale anche, come Francesco Clemente, Vanessa Beecroft, Maurizio Cattelan e altri.
Lei ha spesso ricercato il dettaglio apparentemente meno importante, lo "sconosciuto", il represso, il dimenticato. Saranno questi dettagli a salvare il mondo moderno che spesso dimentica in un angolo ciò che non è conforme ai gusti dei più e alle esigenze economiche?
Tendo a trattare con scarti culturali, cose che sono trascurate, abbandonate, o represse. Questi frammenti di cultura sono la chiave per quello che potrebbe casualmente essere chiamato "l'inconscio" della nostra società. Il loro utilizzo come punto di partenza per le opere che hanno una dimensione pubblica permette ad altre persone di partecipare a quel tipo di esame attento che è alla base della mia pratica artistica. Il prestare attenzione ai dettagli e giungere a una conclusione su di loro potrebbe forse essere un aiuto a ricordare ciò che è importante, ma non vorrei affermare che il mio lavoro possa raggiungere i grandi cambiamenti di cui mi parla.
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