Cultura e Spettacoli
Giovedì 30 Giugno 2011
Aldo Galli, astrazione
da Museo del Novecento
Il 1° luglio all'Accademia che porta il nome del celebre artista comasco, conferenza su "Incastro armonico". Ne anticipa i temi a La Provincia la professoressa Elena Di Raddo.
Finalmente si dà spazio e attenzione all'opera di Aldo Galli, tra i protagonisti della felice stagione dell'astrazione comasca, che si è distinto per una ricerca del tutto originale soprattutto in quanto ha declinato la ricerca della linea e del colore non solo in pittura ma anche in scultura. L'Associazione Culturale Chiave di Volta ha promosso la presentazione - oggi alle ore 18 - all'Accademia Aldo Galli la presentazione al pubblico di un'opera rimasta a lungo nascosta che testimonia la qualità della sua ricerca artistica, che solo di recente grazie ad alcune mostre e soprattutto al catalogo generale curato da Luigi Cavadini nel 2003 è stata studiata e valorizzata. La presenza di una sua scultura nella collezione del Museo del Novecento di Milano, recentemente inaugurato, da una parte si configura come un degno riconoscimento all'opera di Galli, dall'altra però ribadisce la sua valutazione marginale rispetto agli altri protagonisti del gruppo. L'opera infatti non è degnamente collocata nel percorso espositivo e soprattutto è assente dal catalogo della collezione. La presentazione del rilievo policromo «Incastro Armonico» è quindi l'occasione per mettere nella giusta prospettiva il contributo di Galli alle ricerche dell'astrazione.
Si tratta di un rilievo policromo in marmo di grandi dimensioni che su uno sfondo di travertino verde presenta una composizione lineare di diversi spessori di elementi di marmo colorato. La scultura è stata eseguita nel 1971 per lo studio dell'impresa Carlo Frigerio situata in piazza Cavour, dove è rimasta per diversi anni, e rappresenta l'unica testimonianza di una sua opera in marmo. Quest'opera, destinata a uno spazio architettonico è anche la testimonianza del felice rapporto tra arte e architettura emerso fin dagli anni Trenta proprio nell'ambito della ricerca astratta a Como nella Casa del Fascio e sviluppatasi nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta anche grazie ad altri architetti e artisti comaschi quali Ico Parisi e Francesco Somaini.
L'interesse di Galli per l'arte applicata è ravvisabile proprio a partire dagli anni Cinquanta anche in altre opere e progetti come il pannello decorativo di grandi di dimensioni, mai realizzato, per un distributore di benzina situato sul lungolago progettato da Adolfo Franchini. I modelli del rilievo, conservati nelle Civiche Raccolte d'Arte di Como, possono in parte essere messi in relazione con il rilievo di piazza Cavour, soprattutto per il desiderio di realizzare l'opera in marmi policromi. Risultato raggiunto dallo scultore finalmente proprio in «Incastro armonico» in cui l'equilibrio di forme e materie colorate genera nell'opera un interessante dialogo tra superficie, spazio e materia. Galli è del resto un astrattista rigoroso, che non lascia molto spazio all'improvvisazione, e in tal senso appare più vicino a Manlio Rho, suo maestro, che a Mario Radice, il cui lavoro risulta più incline a un certo lirismo, soprattutto nelle opere più tarde.
(*Università Cattolica di Milano)
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