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Cultura e Spettacoli
Martedì 05 Luglio 2011
Arte giovane, il Corso
si avvicina ai comaschi
Fino al 22 luglio, da quest'anno, maggiori opportunità di contatto con i Cattelan e i Kapoor di domani: grazie al "Corso aperto". Lo coordina Cesare Pietroiusti, a stretto contatto con la visiting professor Susan Hiller.
«Corso Aperto» negli spazi di villa Sucota a Como è una mostra in divenire che vede protagonisti gli allievi del workshop tenuto da Susan Hiller alla fondazione Ratti. La manifestazione, a cura di Cesare Pietroiusti, si pone come luogo d'incontro privilegiato tra una comunità di giovani artisti, visti nel vivo della sperimentazione, e un pubblico interessato ai processi dell'arte contemporanea. «Corso Aperto - spiega il curatore - non è proprio una mostra, ma piuttosto una rappresentazione del lavoro dei singoli partecipanti con l'idea che possa interagire con lo sviluppo del workshop ed integrarsi. L'iniziativa non ha la rigidità di una formula classica e cerca di conciliare il periodo di residenza e di studio degli allievi che seguono il Corso superiore di arti visive con il tentativo di mostrare al pubblico un campione della loro ricerca». I partecipanti approdati a Como da tutto il mondo sono Eva Barto, Lindsay Benedict, Emma Buswell, Nayari Castillo, Jagna Ciuchta, Matthew Coombes, Gerard Cuartero, Dario D'Aronco, Roberto De Pol, Stefan Eichhorn, Elif Erkan, Maria Elena Fantoni, Roberto Fassone, Sarah Fuller, Giovanni Giaretta, Carolin Koss, R.Lyon, Marta Roberti, Johanna Sophie Santos Bassetti e Iacopo Seri. Ogni artista presenta il proprio lavoro all'interno di un percorso, con performance, installazioni e interventi ambientali, e potrà continuare a modificarlo parallelamente allo svolgimento delle attività del workshop diretto da Susan Hiller. Quest'anno «Corso Aperto» non dura solo un giorno, ma si protrae fino al 22 luglio e viene ospitato a Villa Sucota e negli spazi attigui che sono allestiti in modo anticonvenzionale per assecondare le caratteristiche delle opere. Un altro aspetto importante è l'interesse da sempre manifestato dai partecipanti verso il genius loci e il territorio. «Quasi sempre il gruppo di artisti - osserva Cesare Pietroiusti - invitati dalla Fondazione Ratti al workshop si pone il problema di come entrare in relazione con il luogo e con le persone che lo abitano. Sono sicuro che nelle prossime settimane usciranno altri progetti in relazione ai vari spazi, al lago di Como e alle particolarità di un territorio ricco di spunti». Tra le opere in divenire più intriganti spicca quella di Lindsay Benedict che prevede esercizi di aerobica nelle acque del Lario con documentazione subacquea e successiva performance. Da non perdere, il 21 luglio, l'assegnazione del Premio Epson FAR per la ricerca artistica.
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